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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Crisi di Governo, Bernini: "Il peggior teatrino della politica politicante, vale tutto e il suo contrario"

Secondo la senatrice bolognese di Forza Italia: "Una coalizione tra M5S e Pd sarebbe il governo più a sinistra nella storia della Repubblica e il mix di massimalismo e giustizialismo sarebbe l’anticamera di una democrazia giudiziaria"

Crisi di Governo, mentre per oggi e domani sono in programma nuove consultazioni al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si fanno delle ipotesi sul governo che sta per essere formato per evitare di andare a nuove elezioni. Almeno per il momento. E al tavolo sono seduti da giorni Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. 

«Una coalizione tra Cinque Stelle e Pd sarebbe come voler guarire una malattia con un altro virus probabilmente peggiore. Nascerebbe il governo più a sinistra nella storia della Repubblica e il mix di massimalismo e giustizialismo sarebbe l’anticamera di una democrazia giudiziaria. Il peggio che possiamo immaginare» il pensiero della senatrice bolognese Anna Maria Bernini, Forza Italia. 

L'intervista ad Anna Maria Bernini: 

Un commento al complesso scenario politico attuale e una previsione sulla possibilità di un accordo fra M5S e PD? Un inciucio secondo lei o una possibilità?

«Questa doveva essere la legislatura pomposamente definita “del cambiamento”, e ci ha invece infilati in una palude politica in cui sta cadendo ogni barriera e insieme ad essa valori fondanti di una democrazia come coerenza, dignità e buonsenso. Nascondendosi dietro il paravento dell’interesse nazionale prima Cinque Stelle e Lega, e adesso Cinque Stelle e Pd hanno messo e mettono in scena il peggior teatrino della politica politicante, dove vale tutto e il contrario di tutto. Al loro confronto, i governi balneari erano una cosa seria. Gli italiani hanno già sperimentato sulla propria pelle a cosa ha portato la novità del contratto di governo: più tasse, crescita e investimenti zero, assistenzialismo improduttivo, debito pubblico alle stelle e isolamento internazionale. Oggi è arrivata l’ennesima conferma: siamo il fanalino di coda del G7 come andamento dell’economia. In questa situazione, una coalizione tra Cinque Stelle e Pd sarebbe come voler guarire una malattia con un altro virus probabilmente peggiore. Nascerebbe il governo più a sinistra nella storia della Repubblica e il mix di massimalismo e giustizialismo sarebbe l’anticamera di una democrazia giudiziaria. Il peggio che possiamo immaginare».
 
Cosa o chi secondo lei sarebbe inaccettabile per gli italiani?  

«La cosa più inaccettabile in assoluto sarebbe il ritorno al potere del Pd, per la quarta volta consecutiva, senza aver vinto le elezioni. E’ già successo con i governi Letta, Renzi e Gentiloni e ora sta per accadere di nuovo se andrà in porto l’accordo più mostruoso della storia: il Movimento degli incompetenti (copyright Boschi) e il Partito di Bibbiano (copyright Di Maio) arrampicati insieme sull’albero della cuccagna per una mera spartizione del potere. Se quello tra M5S e Lega era un contratto anomalo, questo sarebbe un patto scellerato tra forze che si sono sempre dichiarate incompatibili e che hanno due soli denominatori comuni: l’occupazione del potere e l’uso giacobino della politica. E non stupisce che la mosca cocchiera di questo trasformismo di quart’ordine sia l’ex rottamatore Renzi, che sta rottamando la dignità e potrà anche vincere tatticamente questa battaglia di retroguardia. Poi voglio vedere con quale faccia si presenterà agli elettori per riproporsi come riformista: l’abbraccio con Grillo gli toglierà per sempre questa patente, ed è significativo che a sinistra l’unica voce illuminata sia quella di Macaluso, che invita il Pd a non avere paura del popolo. Se poi sarà lo stesso Conte premier dei porti chiusi a guidare il governo dei porti aperti e della nuova invasione di immigrati voluta dal Pd, beh, questo sarebbe non solo inaccettabile, ma semplicemente grottesco».
 
L'abbiamo vista al fianco di Berlusconi dopo la consultazione con Mattarella: come è stato l'incontro? Elezioni la cosa migliore? Il leader di Forza Italia sembra pieno di energie...

«Berlusconi è il combattente di sempre, e un campione di coerenza. E’ il leader che ha costruito il centrodestra e modernizzato la politica italiana con una visione lungimirante che ha sempre guardato oltre gli interessi del suo partito. Quando Forza Italia era il primo partito italiano, Berlusconi non ha mai escluso nessuno, nella consapevolezza che il centrodestra unito, pur con le sue anime diverse e le sue peculiarità, è un valore aggiunto per la democrazia italiana. Questo valeva 25 anni fa e vale a maggior ragione oggi, perché al populismo dei Cinque Stelle e alla sinistra che non ha mai perso i suoi vecchi vizi non basta contrapporre un sovranismo, o peggio due, ma una coalizione che abbia un baricentro forte, saldamente ancorato ai valori liberali e che sappia dare risposte certe, non slogan, al ceto medio smarrito dagli effetti della globalizzazione. Del resto è esattamente questa l’indicazione che gli italiani danno da un anno, in tutte le elezioni che si sono succedute: il centrodestra unito vince e governa bene comuni e regioni. Il resto è un salto nel buio».
 
Cosa è successo all'Italia in questo ultimi 14 mesi? Quali secondo lei gli errori più gravi commessi dal governo uscente?

«Il Paese si è incattivito a causa di una politica sempre più urlata e lontana dalle reali necessità dei cittadini. Reddito di cittadinanza e quota 100 sono state due risposte demagogiche e sbagliate a una domanda giusta di lavoro e di giustizia sociale. Il lavoro si crea mettendo le imprese in grado di investire e di mettersi al passo con la concorrenza straniera, non con le mance ai giovani per starsene a casa o lavorare al nero, e la valanga di pensionamenti anticipati non innesca un automatismo virtuoso per lasciare il posto alle giovani generazioni. La strada maestra è il taglio delle tasse sul lavoro e un vero choc fiscale a favore delle imprese e delle famiglie. Dopo un anno e mezzo di dissennatezze, che ci sono costate cinque miliardi aggiuntivi di spread, pensare ancora di poter agevolare la crescita facendo altro deficit è un’eresia. Ci vogliono ricette liberali, che solo Forza Italia può garantire».

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