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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Primarie, il "renziano" Di Noi: "Dobbiamo vincere nettamente le politiche"

"Bologna può tornare ad essere la grande città che tutta l'Italia ci invidiava, quel modello di welfare e di cittadinanza attiva che rappresenta la nostra forza e che ci farà uscire dalla crisi"

Le primarie del Partito Democratico sono alle porte. Dopo la serata all'Unipol Arena con Matteo Renzi, abbiamo intervistato il "renziano" Davide Di Noi, Partito Democratico, Federazione di Bologna. (COME SI VOTA A BOLOGNA)

Governo Letta: solo pochi senatori di scarto con l'uscita di Forza Italia dalla maggioranza. Si rischia la crisi?

No. Il Governo con la decadenza di Berlusconi e l’uscita di Forza Italia ora è più forte. E’ finita, finalmente, la stagione delle larghe intese. Ora però c’è bisogno di uno scatto in avanti dell’Esecutivo, che non ha più alibi. Subito la riforma della legge elettorale, ora che si è pronunciata anche la Corte Costituzionale, e le riforme importanti per il Paese, perché la crisi non aspetta i provvedimenti del Governo. Rimane un Esecutivo d’emergenza, ma diciamo che ora ha le mani più “libere”.

Auspicate nuove elezioni?

Credo che sia legittimo considerare questa esperienza come limitata nel tempo. Questo non è il nostro Governo, dobbiamo avere l’ambizione di vincere, stavolta nettamente, le prossime elezioni politiche. Avevamo detto che questo Governo sarebbe durato al massimo 18 mesi. C’è il semestre europeo, ci sono altri appuntamenti importanti, ma è inevitabile tornare presto alle urne, dopo che saranno portati a termine i provvedimenti urgenti di cui parlavamo prima.
 
Legge elettorale: che modello propone il suo candidato alle primarie? Pressing sul parlamento?

Avevamo promesso ai nostri elettori che non saremmo più tornati alle elezioni con questa legge elettorale. Ora si è pronunciata anche la Corte Costituzionale, che ha “sforbiciato” il Porcellum. Dal 9 Dicembre presseremo l’esecutivo per mantenere la nostra promessa, anche perché in questo momento siamo tornati a una legge da Prima Repubblica, non possiamo ripetere l’esperienza del proporzionale. Sul modello il nostro percorso è molto chiaro: sediamoci attorno a un tavolo e portiamo a termine l’idea più condivisa, che sia il mattarellum corretto con il 25 per cento dei seggi assegnati a chi vince, anziché essere ripartiti proporzionalmente, anche dopo un ballottaggio  o il doppio turno di collegio in stile francese.
 
Pensate di proporre una legge sul conflitto di interessi anche dopo l'uscita di Berlusconi dal Senato?

La legge sul conflitto di interessi non è  una legge ad personam, contro Berlusconi. E’ una legge che dovevamo proporre già diversi anni fa. I nostri elettori non hanno mai capito perché durante i nostri Governi non abbiamo operato in questo senso. Renzi l’ha già detto un anno fa durante la campagna per le Primarie. Siamo stati al Governo due volte e in questo senso abbiamo fallito.
 
Qual è la posizione del suo candidato alle primarie sulle unioni civili?
 
In questi anni abbiamo parlato davvero tanto di unioni civili, adozioni, ma poi in Parlemento si è prodotto davvero poco. Matteo ha fatto bene a porre la questione della fattibilità delle nostre proposte, perché è un tema reale. Renzi ha detto chiaramente, più volte, l’ultima durante il confronto su Sky, di essere per la civil partnership, perché passi la legge sull'omofobia e la step child adoption. Io, su questo argomento, lo sorpasso a Sinistra.

Credete di dover andare in Europa a ridiscutere la soglia del debito al 3%?
 
Anche su questo siamo stati davvero cristallini. L’Europa non è il Vangelo e noi abbiamo il dovere di ridiscutere la soglia del 3%. Il Patto di Stabilità, voluto dall’UE, strozza le amministrazioni e non ci permette di intervenire ove sarebbe necessario farlo immediatamente. Parliamo ad esempio di ristrutturare scuole, infrastrutture pubbliche, la manutenzione stradale, opere non possibili perché i nostri fondi, subito disponibili, sono bloccati. Sarebbe utile che la UE non si occupasse solo di combattere l’inflazione, ma anche la disoccupazione.

Cosa correggerebbe nella legge di stabilità?
 
Sui Comuni ciò che dicevamo anche prima: il Governo deve assicurare alle amministrazioni locali, già strozzate dal Patto di Stabilità europeo, investimenti per favorire la ripresa e, di conseguenza, l’occupazione. Sulle pensioni d’oro – un tema di Renzi, ma che è stato confuso con la delirante ipotesi di togliere le pensioni a tutti- noi abbiamo espresso un concetto molto diverso, e direi egualitario: 2 milioni di pensionati con una pensione di oltre 2500 euro al mese costano allo Stato esattamente quanto gli oltre 11 milioni che ne prendono meno di 1000. Bisogna intervenire. Con alcuni “prelievi” alle Pensioni d’oro potremmo ad esempio finanziare il reddito minimo di cittadinanza. E dovremmo mettere mano anche alle pensioni maturate con il sistema retributivo e non contributivo. Il discorso è molto semplice: molliamo sul passato, chiediamo un sacrificio a chi ha di più, per investire sul futuro, per investire su coloro che ora hanno di meno.

Locale: di cosa hanno bisogno maggiormente città come Bologna?
 
Bologna deve avere coraggio. Sono molto fiducioso nell’operato del Sindaco Merola, che ho sostenuto convintamente alle scorse elezioni e che è la persona giusta per il rilancio della nostra città. E’ un uomo lungimirante, come ci ha fatto capire anche nella vicenda “Fico”. Ecco, con questi progetti e con un po’ di fiducia Bologna può tornare ad essere la grande città che tutta l’Italia ci invidiava, quel modello di welfare e di cittadinanza attiva che rappresenta la nostra forza e che ci farà uscire dalla crisi prima e meglio di altri.

Lavoro per i giovani e per gli adulti che hanno lo hanno perso. Proposte concrete?
 
La disoccupazione in crescita (il 12,7%) e a livelli così alti fra i giovani sotto i 30 anni (oltre il 42%) è il vero dramma di questo Paese, insieme agli oltre 2 milioni di italiani che hanno perso la speranza nella ricerca del posto di lavoro. La nostra proposta è una indennità di due anni, finanziata dallo Stato, per chi perde il posto e deve ricollocarsi. Ma dobbiamo intervenire anche sull’apprendistato: così com'è costa troppo. La cassa integrazione in deroga non copre tutti, quindi ci sono disoccupati di serie A e disoccupati di serie B. Non è più il tempo delle promesse: “troveremo un milione di posti di lavoro”, è il tempo del fare.
E dobbiamo anche dare la possibilità agli imprenditori di creare posti di lavoro, alleggerendo la burocrazia e optanto per sgravi fiscali per chi decide di assumere giovani e “nuovi disoccupati”.

Infine, cosa ha sbagliato il PD alle ultime elezioni? (ovviamente la risposta "il candidato" non è ammessa)

Pensavamo di aver già vinto, in questo modo non ci siamo accorti di ciò che stava accadendo attorno a noi. A Bologna, prima e durante la campagna elettorale, abbiamo girato in camper i mercati, le piazze e nel frattempo ci siamo resi conto che il clima di sfiducia nei confronti della politica aveva raggiunto il suo apice. Non ci siamo resi conto che il voto di protesta del Movimento 5 Stelle era tutt’altro che marginale, che Berlusconi stava recuperando, giorno dopo giorno, e non ci siamo concentrati sulle nostre proposte di Governo. Dopo Primarie entusiasmanti, dopo che avevamo attirato attorno a noi l’interesse di tanti nuovi e vecchi elettori, ci siamo afflosciati e abbiamo perso consenso.
Se poi mi concede una battuta, da studente di Scienze della Comunicazione, devo ammettere che le abbiamo sbagliate proprio tutte.

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