Aldrovandi: "Voto disgiunto per gli indecisi". Poi "gufa" su Manes

Stefano Aldrovandi, ai microfoni di Radio Tau si è rivolto ai delusi di destra e di sinistra e agli indecisi sul voto: “Gli elettori di centrodestra non sono d’accordo sulla scelta del PdL di non proporre un proprio candidato, ma di subire il diktat da Roma, candidando un leghista. Queste persone sanno che Bernardini ha zero possibilità di vincere, perché a Bologna non passerà mai un sindaco della Lega e quindi sceglieranno me come candidato sindaco, pur dando il voto al partito di riferimento”.

“Lo stesso vale per il centrosinistra – continua Aldrovandi - dove tra i sostenitori di Amelia Frascaroli c’è disappunto per l’appoggio dato a Merola. Si domandano per cosa abbiano lottato durante le primarie. Se fossero mancati i loro diecimila voti, sarebbero state un flop; loro hanno dato forza alle primarie. Queste persone voteranno per la lista di Frascaroli e SEL, ma non voteranno mai per Merola sindaco”. “Il voto disgiunto esiste – spiega in una nota stampa - perché esiste la legge sull’elezione diretta del Sindaco, che punta sulla persona: una croce sul partito o sulla lista di riferimento, anche se non sia la mia lista, e un’altra croce sul mio nome”.

Immediata e incisiva la replica di Amelia Frascaroli, della lista Con Amelia per Bologna, con Vendola: “Caro Aldrovandi, non è coretto chiamare al voto gli elettori altrui. Chi sostiene la mia lista vuole Virginio Merola sindaco di Bologna. Non si può istigare ai pastrocchi elettorali in favor proprio. Evita quindi, per favore, di confondere le persone che si apprestano ad andare alle urne. Non è bello invocare il voto disgiunto per se stessi. Ognuno ha i propri candidati di lista e i propri elettori: andare a caccia dei sostenitori degli altri non mi pare un gesto di grande correttezza".