Prodi a sorpresa in piazza Maggiore per Merola: “Vittoria al primo turno”
La chiusura della campagna elettorale di Merola ha portato sul palco di Piazza Maggiore gli interventi di Donini, Cevenini, Draghetti, Errani, Bersani e, a sorpresa, di Romano Prodi
“Questa campagna elettorale non ha mai toccato la volgarità di quelle delle altre città dove è arrivato Berlusconi”. Così Romano Prodi, ospite a sorpresa sul palco del Pd comincia un discorso acclamato da platea e colleghi: “Dobbiamo riscattarci da questa volgarità perché colpisce il nostro futuro. La Lega basa la sua campagna elettorale sulla paura ed è con il coraggio e non con la paura che Bologna deve legarsi al mondo e diventare il simbolo della cultura e dell’universalità del sapere”.
Prima di lui gli interventi di Raffaele Donini “A noi non fa schifo Bologna come a Bernardini e nessuno in questa piazza prova imbarazzo a cantare l’inno”; quello di Cevenini, che sostiene la candidatura di Merola definendolo un “sindaco preparato, con un grande amore per Bologna e pieno di tante buone idee”. Parla poi di un’umanizzazione della politica, della sua candidatura interrotta “per responsabilità” e infine cita Berlinguer.
E’ poi la volta del padrone di casa Virginio Merola, che a un giorno dalle elezioni sembra compiaciuto e sereno, circondato da amici: “Cosa potevo desiderare di più? Qui ora vedo la Bologna che siamo. Ai 5 Stelle dico che chi non si unisce agli altri contro la destra fa lo sbaglio dell’avaro perché crede di poter fare tutto da se”. E anche Pierluigi Bersani rivolge un commento ai Grillini: “Bisogna decidersi, il tempo dell’infanzia passa, si accetta la discussione politica. Diteci pure che non vi piacciamo molto ma non dite che siamo tutti uguali. Dicano che stanno con Berlusconi!”