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Salvini a Ozzano: temi caldi, contestazioni e frecciatine al sindaco Lelli | VIDEO

Il resoconto della visita e le opinioni a confronto di sostenitori e detrattori del numero uno della Lega

In vista delle elezioni regionali del 26 gennaio, ennesima tappa nel comune di Bologna per il leader della Lega Matteo Salvini , che stamane a Ozzano ha visto un centinaio di contestatori fuori dalla Pasticceria Dolci Momenti, dove era previsto un incontro con i cittadini. Contestatori e simpatizzanti della Lega erano separati da un cordone della Polizia e dai Carabinieri, e se duri erano gli insulti di chi protestava, la risposta di Salvini non si è fatta attendere : “Sapete qual è la differenza  tra  loro e noi? - ha detto rivolgendosi alla sua platea - Che se al mio posto stamattina ci fosse Renzi, Zingaretti o qualcuno del Pd, voi sareste a scuola, in ufficio, in fabbrica o in negozio".

Il leader del Carroccio ha poi puntato l’attenzione sui temi della campagna elettorale, accennando poi al caso Gregoretti, per il quale andrà a processo: “Gli italiani devono sapere se da ministro bloccare gli sbarchi, l’immigrazione clandestina, far risparmiare soldi agli italiani è stato un atto di buon governo o un atto criminale . Io sono convinto di aver difeso il mioPaese”. E sull’assenza della maggioranza per la decisione del processo , rincara la dose : “Hanno paura. Chi non si presenta neanche a condannare l’avversario vuol dire che si vergogna di se stesso”.

Salvini da Ozzano sul caso Gregoretti: "Dalla Lega sì al processo perchè gli italiani devono sapere"

Le contestazioni non si sono mai interrotte: se tutto è partito da uno striscione con la scritta “Ozzano non si lega”, e poi dal canto corale “Bella Ciao” , urla e insulti hanno chiuso sia il discorso del numero uno della Lega fuori dalla pasticceria che al mercato settimanale, dove Salvini ha fatto vista al banchetto del partito allestito in piazza Allende. “Non ti vogliamo a Ozzano”, “Ozzano non si lega”, “Buffone vai via” le urla continue, che rispondevano a chi gridava a gran voce “Matteo sei un grande”, “Forza Capitano che queste elezioni le vinciamo”. Il botta e risposta è continuato per tutta la visita dell’ex ministro, al termine della quale Salvini ha detto: “Gli unici fascisti sono quelli che vogliono che gli altri non parlino. I fascisti rossi sono lì, che se ci fossero i partigiani li prenderebbero a schiaffoni.. a cantare Bella Ciao con il Rolex al polso”.

Salvini a Ozzano: tra selfie e cartelli di protesta

Non sono poi mancate frecciatine lanciate al sindaco di Ozzano Luca Lelli, che in prima mattina ha fatto visita agli attivisti della Lega che attendevano Salvini, e contemporaneamente a chi protestava , allontanandosi poco dopo.

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