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Salvini citofona a uno straniero: "Lei spaccia?". Il web insorge, la Tunisia: "l'Italia intervenga"

"Mi sembra incredibile che con tutti questi delinquenti che ci sono a piede libero, si perda tempo con Salvini", la replica del numero uno della Lega. Indignato il vicepresidente del parlamento tunisino: "E' un irresponsabile"

"Babbo e figlio spacciano droga. Ecco perché ho citofonato a quella casa. Abbiamo segnalato a chi di dovere che spacciare droga alla luce del sole significa vendere morte". Lo ha detto Matteo Salvini in diretta a "Mattino Cinque" in risposta alla "sollevazione" della rete sul tour elettorale al Pilastro, dove, su segnalazione dei cittadini, ieri sera citofonato a uno straniero chiedendogli se fosse uno spacciatore.

"C'è una normativa nazionale tollerante nei confronti degli spacciatori di droga - aggiunge il leader del Carroccio - la Lega ha presentato progetto di Legge 'Droga zero' che prescinde dalla 'Modica quantità". E sui social ha aggiunto "Mi sembra incredibile che con tutti questi delinquenti che ci sono a piede libero, si perda tempo con Salvini". 

Video| Salvini al Pilastro citofona: "Lei spaccia?"

"Irritazione" della Tunisia 

Chiamarla crisi diplomatica sarebbe forse esagerato, ma la "citofonata" salviniana una reazione fuori confine l'ha provocata, quella del vicepresidente del Parlamento di Tunisi, Osama Sghaier. In un'intervista a Radio Capital, ha parlato di "un atteggiamento razzista e vergognoso che mina i rapporti tra Italia e Tunisia" e non solo "è un irresponsabile, non è la prima volta che prende atteggiamenti vergognosi nei confronti della popolazione tunisina. Lui continua a essere razzista e mina le relazioni che ci sono tra la popolazione italiana e la nostra. I nostri paesi hanno ottimi rapporti. I tunisini in Italia pagano le tasse e quelle tasse servono anche a pagare lo stipendio di Salvini. Dunque, si tratta di un gesto puramente razzista". Poi chiosa chiedendo che "l'Italia intervenga".

Salvini al Pilastro, sale la tensione: auto danneggiata. I residenti non ci stanno, annunciata una manifestazione

"Non mi manca niente, non spaccio"

Nel video mandato in diretta dal Leader della Lega sui suoi canali social si sono sentiti nomi e cognomi, compreso quello di un minore che questa mattina ha risposto a Salvini, intercettato da FanPage: "Vado a scuola, sono un ragazzo normalissimo, non mi manca niente", dice il giovane aggiungendo che il padre ha un onesto lavora.

Il sindaco Merola vs Salvini

Non solo il web si scaglia contro l'azione dell'ex Ministro. "A Bologna si attacca ai citofoni ricercando presunti spacciatori. Uno sciacallo dei problemi. Un testimonial della barbarie. Un nemico dello stato di diritto. La vergogna di un Paese democratico e civile. Questo è Matteo Salvini", hanno twittato i deputati PD.

Sui fatti interviene, sdegnato, anche il sindaco di Bologna. "I cittadini del Pilastro non meritano di essere additati come persone che vivono in un luogo di spaccio e di degrado - ha scritto in una nota  Virginio Merola - e Bologna non merita che uno che ha chiesto i pieni poteri si faccia passare come un cittadino: i cittadini segnalano alle forze dell’ordine le cose che non vanno e non si sostituiscono a loro. Salvini continua ad aizzare all’odio anche in situazioni delicate dove non c’è proprio bisogno di aumentare la tensione. Ci sono, al Pilastro, anche persone agli arresti domiciliari come deciso dalla magistratura. Io credo che si debba vergognare, caro Salvini. Lei non è un cittadino qualunque. Ha fatto il ministro dell’Interno, come mai in quel caso non ha avuto lo stesso interesse? Forse perché adesso è solo propaganda e si comporta da irresponsabile per qualche voto in più". 

Bonaccini: "Civiltà che cala"

Le citofonate di Matteo Salvini al Pilastro? "Io ovviamente non l'avrei mai fatto". Prende le distanze dal blitz anti-spacciatori del leader della Lega Stefano Bonaccini, il rivale di Lucia Borgonzoni per la carica di governatore dell'Emilia-Romagna.

"Penso ci sia uno scadimento del livello di civiltà", dice Bonaccini a margine di una conferenza stampa. "Non credo competa ad un ex ministro dell'Interno andare a suonare al citofono di chicchessia per verificare. Devono essere altri che hanno la competenza, gli strumenti e le responsabilità per farlo".

Bonaccini vede "una politica che è diventata troppo show, un Truman show e io ne sto lontano. Se questa azione sarà un boomerang? Sinceramente non lo so, dico che è una cosa che io non farei mai. Piuttosto si può segnalare all'autorità giudiziaria, come dovrebbe essere dovere di ogni cittadino".

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