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Elezioni regionali Emilia-Romagna 2019

Anna Maria Bernini: "Sfatiamo il mito che in Emilia-Romagna va tutto bene"

L'INTERVISTA. Le Sardine? "Si dicono apolitici ma sono una costolina della Sinistra. A Borgonzoni consiglio di ascoltare e di stare fra la gente. Manes? Lui conosce bene il territorio"

Il tema elezioni regionali si scalda sempre di più fra proposte, nuove liste, incontri pubblici e polemiche sui temi più sentiti. La senatrice di Forza Italia Anna Maria Bernini fa il suo punto e analizza alcuni argomenti cari all'Emilia-Romagna: a lei abbiamo fatto alcune domande che spaziano dalla sanità alla sicurezza, compresa l'intesa annunciata con Manes Bernardini, leader di Insieme Bologna. 

L'intervista ad Anna Maria Bernini

Senatrice, in E-R siamo in piena campagna elettorale e i temi a lei cari per questo territorio sono diversi e vanno dalla sanità alle infrastrutture, dall'identità e le eccellenze, alla preoccupazione per le aziende in crisi, fino alla sicurezza. Le possiamo chiedere di metterli in ordine di importanza? Quali potrebbero essere degli esempi di risposte immediate della politica all'amministrazione della nostra Regione?

"Innanzitutto dobbiamo sfatare il mito che in Emilia-Romagna vada tutto bene. Se abbiamo delle eccellenze, dalla sanità, all’impresa, al turismo è grazie agli imprenditori, ai medici, agli operatori che hanno reso e continuano a rendere grande la nostra regione. 

Partiamo dalla sanità: Bonaccini ha chiuso i punti nascita in montagna, abbiamo una cronica carenza di mezzi e personale nel sistema dell’emergenza, ci sono agende chiuse per tantissime prestazioni. Sono tutti temi che vanno affrontati subito e noi questo lo faremo dal giorno successivo al nostro insediamento. 

Punti nascita in Appennino: "Nove mesi di angoscia" 

Ci sono decine di tavoli di crisi aziendale aperti nella nostra Regione: il primo segnale da dare è quello di non aggiungere tasse e balzelli in una situazione già complicata. Bonaccini sostiene che questa campagna non ha nulla a che fare con le questioni nazionali. Ma se il Governo giallo-rosso impone plastic tax e sugar tax, colpendo la nostra packaging valley e l’ultimo zuccherificio rimasto in Italia, a Minerbio, è ovvio che la sua narrazione non regge.

Devono ripartire le grandi opere: Cispadana e Campogalliano-Sassuolo per fare due esempi. Il Passante di Mezzo va rivisto perché, così come pensato, non risolverà i problemi di congestionamento del traffico. 

Ultima, ma non meno importante, la sicurezza. Il Partito democratico ha chiuso gli occhi per tanti, troppi anni. Mafie italiane e straniere hanno trovato radici qui in Emilia-Romagna da decenni. L’immigrazione incontrollata sta avendo effetti devastanti in termini di ordine pubblico e di allarme sociale. La sottovalutazione di tutti questi problemi ha prodotto e sta producendo danni incalcolabili". 

Crede ai sondaggi? Cosa prevede possa accadere alle urne il 26 gennaio e quale pensa possa essere l'ago della bilancia? 

"I sondaggi certo ci danno coraggio, ma non dobbiamo adagiarci. Penso che questa volta basterà davvero un voto per cambiare la storia di questa Regione. Ci dobbiamo credere fino in fondo e tutte le forze della coalizione saranno decisive per portare a casa questo storico risultato". 

L'abbiamo vista al fianco di Manes Bernardini: che cosa avete in comune?

"Manes Bernardini si è riconosciuto nel progetto di Forza Italia, in un “cantiere civico” che vuole liberare energie, dare rappresentanza alle forze migliori della società civile, professionisti, artigiani, commercianti, mondo dell’impresa. Forza Italia è questo. Le regionali saranno il campo d’azione migliore per rilanciare lo spirito e i valori che da sempre ci contraddistinguono. Manes conosce i problemi del territorio, li ha sempre affrontati con grande dedizione e competenza e tutti coloro che vogliono costruire una alternativa a decenni di governo monocolore sono i benvenuti".

Che idea si è fatta del movimento delle Sardine?

"Le sardine si sono presentate come movimento apolitico ma, alla fine, si sono rivelate una costolina della sinistra. Noi siamo rispettosi delle piazze, ma pretendiamo anche onestà intellettuale. Vengono invitate a colloquio dal sindaco di Ferrara e rifiutano. Poi, però, il leader delle sardine dice che sarà in piazza ad ascoltare Bonaccini. Se si è apolitici ci si confronta con tutti, altrimenti abbiamo già finito di parlare".

Se dovesse dare un consiglio alla candidata Lucia Borgonzoni per la sua corsa alla presidenza dell'E-R quale sarebbe? 

"Ascoltare ed essere tra la gente, cosa che peraltro sta già facendo egregiamente. Non dobbiamo mollare fino alla fine, dobbiamo arrivare a tutti, anche ai più piccoli Comuni e alla più piccola frazione. Perché coloro che in questi cinque anni si sono sentiti abbandonati e dimenticati dal governo regionale di Bonaccini sono davvero tantissimi".

Quali pensa possano essere le conseguenze della corsa autonoma dei grillini rispetto a una coalizione con il PD? Ci sono dei rischi? Ci fa una breve analisi politica della situazione attuale? 

"Credo che fino alla fine cercheranno un modo per fare un accordo o un patto di “non belligeranza”. Ma, anche se i grillini dovessero correre autonomamente, la questione non ci preoccupa. Il centrodestra è unito, compatto, e ormai ha spiccato il volo con le sue proposte, ponendosi come alternativa reale. In Emilia-Romagna si vince anche con un solo voto in più: e sono convinta che questa volta ce la faremo sul serio".

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