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Elezioni regionali Emilia-Romagna 2019

Elezioni regionali, sull'ambiente divisioni a sinistra pro e contro Bonaccini

Rifonfdazione e Verdi decisi contro il governatore dem, mentre l'Altra Emilia Romagna ricorda: 'Margine risicato contro la Lega, si rischia sconfitta'

Se Verdi e Rifondazione strappano con Stefano Bonaccini per la scelta di puntare sulle autostrade, l'Altra Emilia-Romagna preme per una "lista unitaria antifascista" che faccia da argine alla Lega e ai suoi alleati. L'altolà porta le firme di Piergiovanni Alleva, Vittorio Bardi e Sergio Caserta, della lista portata cinque anni fa alle urne emiliano-romagnole nel nome di Alexis Tsipras.

Stavolta però l'idea non è quella di andare da soli. "L'approssimarsi della scadenza delle elezioni regionali dell'Emilia-Romagna, acquista un significato di straordinaria importanza per i suoi riflessi anche a livello nazionale", scrivono Alleva, Bardi e Caserta. "Non a caso la destra ha coniato lo slogan 'espugnare l'Emilia-Romagna'.

Il quadro politico nazionale, di estrema incertezza per gli smottamenti interni ai due fronti, rende del tutto verosimile l'indicazione dei sondaggi demoscopici che valutano in ambito regionale lo scarto fra i due schieramenti dell'ordine dell'1% o 2%".

Un margine troppo ristretto, secondo l'Altra Emilia-Romagna, per dividere il centrosinistra. "In questo quadro- si legge ancora nella nota- è assolutamente necessario evitare la dispersione di voti attraverso una lista unitaria, antifascista, delle forze a sinistra del Pd, aperta alla società civile, con una sua autonoma identità programmatica. A questa prospettiva, concretamente realizzabile, l'Altra Emilia-Romagna potrà dare il suo valido apporto. È importante pertanto evitare chiusure pregiudiziali che si tradurrebbero in un obiettivo supporto al successo di questa destra reazionaria". (Bil/ Dire)

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