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Elezioni regionali Emilia-Romagna 2019

Elezioni regionali, sul fronte 'green' i primi ostacoli per Bonaccini

Critiche a sinistra del Pd, anche Legambiente incalza: 'Con via libera a passante e bretella sposato il partito della gomma'

Prima grana per Stefano Bonaccini dopo l'annuncio della data del voto in Regione. L'accelerazione sulle infrastrutture, con la collaborazione della neo-ministro Pd Paola De Micheli, non va giù ai Verdi, che minacciano di non entrare nella coalizione anti-Lega.

"Al presidente Bonaccini, che ha sollecitato la partenza, a breve, anche dei lavori per la Cispadana e il Passante di Bologna, i Verdi ricordano che alla base dell'accordo di presentare congiuntamente la dichiarazione di emergenza climatica (approvata a luglio) c'era la loro richiesta basilare che alle parole seguissero, con coerenza, i fatti. Così al momento non è", sottolineano in una nota Silvia Zamboni, Paolo Galletti e Sauro Turroni.

"Non è- proseguono- costruendo nuove bretelle, strade e autostrade che si affrontano sia la crisi climatica sia l'inquinamento atmosferico che pesa su città e territori emiliano-romagnoli, compromettendo la salute dei cittadini". I Verdi "ribadiscono quindi con fermezza che prioritari devono essere gli investimenti a favore della mobilità su ferro (servizio ferroviario regionale e servizio ferroviario metropolitano) e delle altre forme di mobilità sostenibile (come la mobilità ciclistica)".

L'Emilia-Romagna, ricordano i Verdi, "è la terza regione in Italia per tasso di motorizzazione, pari ad oltre 630 veicoli ogni mille residenti, quindi neonati, bambini e persone senza patente compresi. La crisi climatica è in atto. Bisogna agire di conseguenza. 80mila morti premature all'anno in Italia a causa dell'inquinamento atmosferico sono molto più che un campanello d'allarme".

Di pari passo va Legambiente, che protesta per il sì alla Campogalliano-Sassuolo e agli altri progetti infrastrutturali sul traffico pronti allo sblocco in Emilia-Romagna. "Nel momento in cui i drammi della crisi climatica stanno segnando le cronache mondiali, dagli incendi in Siberia e Amazzonia, all'uragano alle Bahamas, mettendo in ginocchio anche il settore agroalimentare, rimarrà indelebile in Emilia-Romagna l'impronta di scelte politiche in continuità col passato", scrive in una nota l'associazione.

"Le autostrade e i vari collegamenti accessori- prosegue il comunicato- continuano ad essere al centro delle priorità politiche e di investimento in tutta la regione ed in particolare in Emilia: la Cispadana e i suoi collegamenti tra Ferrara e Parma, la bretella Campogalliano Sassuolo a Modena, il Passante nord di Bologna, e il cantiere Ti-Bre in realizzazione a Parma. Proprio il Piano Regionale dei trasporti (Prit) di Bonaccini, in fase di approvazione, ruota prima di tutto attorno a queste priorità".

Poi, la decisione della Regione Emilia-Romagna di mettere sul piatto dell'autostrada Cispadana altri 100 milioni di euro "rafforza la corsa del territorio verso la mobilità su gomma, a favore dei grandi gruppi coinvolti nelle opere". Proprio ieri, infine, il neo ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli "ha sciaguratamente firmato il progetto definitivo della bretella tra Modena e Sassuolo pensata ben 40 anni fa senza considerare che già nei primi anni 2000, sullo steso tracciato è stata completata una superstrada a due corsie per senso di marcia". Per Legambiente la realizzazione di nuove autostrade "è dalla parte sbagliata della storia rispetto ai contenuti della settimana di azioni per il clima, che vede al centro le mobilitazioni globali ed il protagonismo delle giovani generazioni".

Contro il sì alla bretella Campogalliano-Sassuolo si scaglia anche Stefano Lugli, segretario regionale di Rifondazione Comunista. "Nella settimana mondiale contro i cambiamenti climatici- afferma Lugli- il nuovo governo giallo-rosé non trova di meglio che mettere la firma sul progetto esecutivo della inutile e dannosa bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e consentire ad un Bonaccini in perenne campagna elettorale di annunciare l'arrivo delle agognate ruspe".

Anche per questo, assicura Luglio, Rifondazione Comunista "è al lavoro per presentare alle prossime elezioni regionali del 26 gennaio 2020 una lista di sinistra che, a partire da L'Altra Emilia-Romagna, presenti un'alternativa ai poli politici esistenti da costruire con tutte le forze politiche e sociali della sinistra attive su base regionale e locale". (Dire)

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