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Elezioni comunali 2016

Elezioni 2016: Merola-Borgonzoni al ballottaggio, i loro programmi per la città

Conclusa la 'seconda' campagna elettorale, oggi scatta 'il silenzio' per i due candidati sindaci che domenica 19 giugno si sfideranno al ballottaggio. Ecco le loro idee di città

Conclusa la 'seconda' campagna elettorale oggi scatta 'il silenzio' per i due candati sindaci, Virginio Merola e Lucia Borgonzoni, che domani si sfideranno al ballottaggio. 

Il sindaco uscente Virginio Merola al primo turno aveva ottenuto il 39,48% contro il 22,27 della candidata del centro-destra e in queste due ultime settimane entrambi sono 'andati al recupero'. 

VISIONI DISTANTI SULLA CITTA'. La campagna elettorale, partita sotto tono, in vista del ballottaggio si è infiammata, ed è culminata nel 'duello' televisivo sul canale e-Tv tra i due sfidanti. Qui Borgonzoni e Merola hanno espresso le proprie visioni su diverse tematiche: dall'economia, alla sicurezza, dalla mobilità, al diritto alla casa. Sono emerse due idee assai distinte di città.

Per la candidata del Carroccio la sua Bologna "non è certo quella insicura, senza speranze e sporca diventata nei 5 anni del governo Merola". Per Borgonzoni invece i cittadini dovrebbero sceglierla perchè "le città a trazione leghista sono ben governate" e auspica una Bologna "più bella, pulita e sicura", perchè "i bolognesi non devono "vivere blindati".  

Per il candidato dem, invece, il capoluogo felsineo è "ben posizionato nel mondo e non triste" come la sua sfidante lo descrive. 250 milioni di investimento per la manutenzione della città, 25 milioni in 5 anni per rimettere a posto i marciapiedi e 40 per aiutare i giovani a trovare casa e lavoro: questa la "città libera e progressista" di Merola che ha invitato i cittadini a votarlo perchè !Bologna non può permettersi di cedere alla paura".

Elezioni 2016: Merola-Borgonzoni, il confronto tv

VIRGINIO MEROLA (LEGGI LA NOSTRA INTERVISTA AL SINDACO). Il sindaco uscente dice di volersi ricandidare "per vincere tutte le sfide a cui sono stato chiamato dai miei concittadini nel 2011, convinto che due mandati ci permettano di completare il grande lavoro di cambiamento già in atto...La cittadinanza attiva e il protagonismo dei giovani come valori distintivi sono l’eredità politica che vorrei lasciare a Bologna".
Un’altra sfida riguarda l’apertura e l’inclusività. "La nostra capacità - dice Merola - di attrarre turisti stranieri e talenti all’interno di una comunità accogliente, multi-etnica e multiculturale ci permetterà di essere ancora di più una grande capitale europea".
Il primo atto del secondo mandato sarà l’Ufficio dell’immaginazione civica, "un luogo del Comune dove ogni cittadino potrà consegnare idee per la città e lavorare insieme all’amministrazione per la loro realizzazione". Merola ha chiamato a se' anche gli astenuti (il 41% degli aventi diritto): "Per il bene della città bisogna evitare inciuci e accordi dell'ultimo momento. Mi rivolgo ai tanti astenuti, alla mia sinistra e al centro" perchè "non posso pensare che vogliano davvero affidare il futuro di Bologna ad un partito retrogrado che oltretutto in città ha mantenuto il 10% dei voti", ha sottolineato riferendosi alla sfidante.

Durante il suo tour nei quartieri il sindaco ha incassato la contestazione di alcuni residenti a Borgo Panigale che gli hanno rimproverato di non essersi mai fatto vedere in cinque anni. "In passato incontravo il sindaco e mi dava la mano per la strada - gli ha detto un cittadino - questo non succede più, lo stanno facendo i 5 stelle adesso: la politica che faceva la sinistra, la stanno facendo loro". 

Matteo Renzi è venuto in città il 3 giugno, per chiudere la campagna elettorale del Pd e sostenere così la corsa del sindaco uscente. Si era mostrato ottimista, preferendo però vincere al primo turno. Renzi aveva invitato attivisti e volontari ad andare "casa per casa in queste ultime ore di campagna elettorale, a incontrare le persone e chiedere un voto, non solo per Virginio" ma "un voto per Bologna e l'Italia ha bisogno di Bologna, che sia forte e solida perchè solidale. È l'occasione per dimostrare che i valori umani che fanno grande una città sono anche quelli che servono all'Italia e all'Europa".  "Se perdo tornerò al mio lavoro" aveva detto però Merola in un'intervista, chiarendo la sua ferma opposizione al governo leghista della città. 

Venerdì sera Virginio Merola ha chiuso la campagna elettorale in Piazza dell'Unità, dove ha ribadito la distanza dalla Lega definendo la sua sfidante "Lucia-bugia Bogonzoni" e richiamando la vocazione solidale della città contro "le testacce da ghetto" che dicono "prima i bolognesi e prima i bianchi". 

LUCIA BORGONZONI (LEGGI LA NOSTRA INTERVISTA). Quello della leghista è un programma "con pochi punti e chiari", che punta sul nodo: Sicurezza, Welfare, Mobilità e commercio, Cultura, Risparmio e Ambiente. Borgonzoni punta su "una città più sicura, senza zone franche di illegalità, spaccio, degrado". Il suo programma punta a "dare priorità ai cittadini bolognesi negli aiuti economici, nelle iniziative di sostegno al lavoro e alle giovani coppie, nelle graduatorie dei servizi sociali offerti dal Comune".
Al cento la "gestione trasparente ed efficiente dell’Amministrazione pubblica, valorizzando chi svolge il proprio dovere e punendo chi sbaglia". ALtro punto focale per la candidata del Carroccio è la "valorizzazione autentica del patrimonio storico e artistico di Bologna, un sistema di mezzi pubblici moderno e una mobilità a misura di cittadino". Infine, focus su "una Bologna con meno tasse per i cittadini in difficoltà, per chi produce, per chi riqualifica gli edifici e l’arredo urbano, per chi rende più bella la nostra città". 

Anche per Borgonzoni una contestazione alla commemorazione delle vittime al locale gay di Orlando, quando un giovane le ha rinfacciato "le politiche anti-gay e islamofobe" del suo partito, accusandola anche di trovarsi lì solo per motivi elettorali. Accuse a cui l'esponente del Carroccio, accompagnata per l'occasione da un ragazzo che si definisce "gay, ma da sempre leghista", ha replicato dicendo di essere venuta solo per commemorare le vittime della strage, e ribadendo le sue posizioni, più volte espresse negli ultimi giorni, sul modo in cui l'Islam tratta gli omosessuali e sulle unioni civili.  

La campagna elettorale della sfidante leghista è stata accompagnata dalle diverse 'visite' in città del segretario federale Matteo Salvini, sempre condite da contestazioni, tanto che il 2 giugno gli era stata negata Piazza Verdi dove avrebbe voluto tenere un comizio, così ha "ripiegato" in una Piazza maggiore completamente blindata. 

Lucia Borgonzoni ha chiuso la campagna elettorale con una cena a Castel Maggiore, cui ha partecipato lo stesso leader del Carroccio che prima però ha fatto un blitz in centro, in via Altabella: "Ci tenevo a chiudere nel cuore della città" e sul ballottaggio ha detto "la mia sensazione è che domenica possiamo dare l'avviso di sfratto a Renzi a Merola non crede neanche al suo partito". 

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