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Manovra, Vasco Errani spara a zero: "A novembre saremo in emergenza"

Il presidente delle Regione ribadisce dissenso e dubbi sulla manovra. J'accuse: "Il Governo ha tagliato a Regioni e a Comuni molto di più di quello che ha tagliato allo Stato centrale"

Il presidente della regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni Vasco Errani dice No alla Manovra con fermezza. Le sue contrarietà sono stati palesate ancora una volta ieri sera, in un'intervista alla Festa dell'Unità, al Parco Nord.

"Le riforme della Costituzione non si fanno con l'improvvisazione, serve serietà, un progetto, un filo che però non c'é". Ha sostenuto Errani, che ha aggiunto: "Abbiamo proposto al Governo di fare una commissione straordinaria per costruire un impianto, con tempi certi. Serve un impianto semplificato, senza sovrapposizioni, ma che eviti scompensi nel sistema, altrimenti avremo più problemi di quelli che vogliamo risolvere. Una discussione seria - ha aggiunto, interpellato in merito all'abrogazione delle Province - cominciando dallo Stato centrale".

Poi la previsione pessimistica del presidente, che pronostica: "A novembre o a dicembre saremo nell'emergenza dell'emergenza: non si faccia finta di scoprirlo allora perché è già chiaro oggi".

Infine ha palesato di non nutrire grosse speranze sul fatto che la Manovra possa cambiare, alla luce della lettera inviata da Regioni, Province e Comuni al Governo. "Io non credo - ha detto Errani - che nelle prossime ore la manovra cambierà, tanto che abbiamo già deciso di fare alcune iniziative. Se il Governo vuole andare avanti così lo dica ai cittadini, ha tagliato alle Regioni e ai Comuni molto di più di quello che ha tagliato allo Stato centrale".
 

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