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Fusione Fer-Atc. Peri: "Primo esempio di separazione rete e servizi"

Prima scorporo, poi fusione. E' quanto prevede il progetto, approvato oggi dall'assemblea dei soci Fer, che annunciano: "Una delle più grandi aziende intermodali nazionali"

Prima scorporo, poi fusione. E’ quanto prevede il progetto, approvato oggi dall’assemblea dei soci Fer, con cui Ferrovie Emilia-Romagna resterà proprietaria delle infrastrutture ferroviarie, mentre nascerà una nuova società – per fusione di Atc con la parte di Fer scorporata – che unificherà e gestirà il servizio urbano ed extraurbano di Bologna e Ferrara con i servizi ferroviari e automobilistici svolti da Fer negli stessi bacini. La nuova società sarà operativa entro il 1° febbraio 2012.
“Siamo di fronte a una delle più grandi aziende intermodali nazionali, con un forte valore per ciò che riguarda l’integrazione dei servizi gomma-ferro nel più importantebacino d’interscambio della regione – sottolinea l’assessore alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri – . Questo ci consentirà di efficientare e qualificare sempre di più sia i servizi di trasporto urbano ed extraurbano su gomma, ma anche l’Sfm e il servizio ferroviario regionale”.
“E’ il primo esempio in Italia – continua Peri – di separazione tra rete e servizi; dall’Emilia-Romagna viene un contributo di chiarezza sui ruoli, distinguendo tra funzioni di programmazione e gestione della rete e chi deve specializzarsi nella produzione dei servizi. Questo progetto di fusione – ricorda l’assessore – si somma a quelli in atto in Emilia-Romagna, che hanno giàprodotto in Emilia la società Seta, e in Romagna Start”. Tutto ciò “a testimonianza del fatto che in questo momento di crisi e di difficoltà finanziaria del settore, oltre che del Paese, occorre reagire con la sacrosanta richiesta verso il Governo di recuperare tagli, assolutamente insostenibili, a questo settore. Ma questa richiesta – ribadisce Peri – è più forte se procediamo anche con l’autoriforma, che si basa su un forte e convinto progetto industriale che riduca i costi e aumenti l’efficienza e la qualità”.
“Esprimo anche soddisfazione – conclude l’assessore – perché questo progetto è stato accompagnato da un ampio consenso non solo da parte di tutti isoci, ma anche delle organizzazioni sindacali, con le quali ci siamo impegnati a sottoscrivere un protocollo a cui si sta già lavorando”.
I numeri del progetto
Fer (società di gestione delle infrastrutture ferroviarie) sarà controllata per il 93% dalla Regione Emilia-Romagna; il rimanente 7% verrà ripartito tra Act Reggio (5%) e per il restante 1% tra le Province di Ferrara, Mantova, Parma, Modena, Reggio Emilia e Rimini. Le quote della nuova società di gestione dei servizi saranno invece così ripartite: 46% della Regione, 30% del Comune di Bologna, 19% circa della Provincia di Bologna, 3% di Act Reggio Emilia. Il valore della produzione atteso della nuova società, che potrà contare suoltre 2.600 dipendenti, si aggirerà intorno ai 250 milioni di euro. Con i suoi circa 1.350 bus, per la nuova società si stima una percorrenza iniziale annua attorno a 51 milioni di chilometri; 5,6 milioni di chilometri, invece, quelli effettuati per il trasporto passeggeri in ambito ferroviario, grazie a 150 convogli circa. /CV

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