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Fusione Comuni Porretta terme e Granaglione: referendum a ottobre

Al dibattito tenuto oggi in Regione sulla fusione ha voluto prendere parte anche il presidente Stefano Bonaccini: ora "sono le comunità a decidere". No di Forza Italia, dubbi della Lega

Dopo la fusione dei 5 comuni della Valsamoggia, a ottobre i cittadini potranno decidere se Porretta terme e Granaglione dovrà diventare un unico municipio della montagna. Al dibattito tenuto oggi in Regione sulla fusione ha voluto prendere parte anche il presidente Stefano Bonaccini: ora "sono le comunità a decidere, consentiamo ai cittadini di Porretta e Granaglione di esprimersi su un progetto approvato dai loro sindaci".

A favore della fusione si è confermata la maggioranza di centrosinistra, mentre il relatore di minoranza, Galeazzo Bignami (Fi), ha definito la legge sulla fusione "inemendabile". "Andiamo a votare una roba gravemente illegittima, che spianerà la strada al 'no' al referendum. Per questo voteremo no", ha detto Bignami. Anche la Lega ha annunciato voto contrario. Dai banchi della maggioranza invece il democratico Stefano Caliandro ha auspicato "che questo sia il primo passo verso la fusione di tutta l'alta valle del Reno".

“Se a chiedere la fusione sono i cittadini allora avanti, ma se la chiedono i sindaci perché altrimenti non avrebbero trasferimenti dalla Regione e perché così facendo saranno esentati dal rispetto del Patto di Stabilità per i  prossimi 5 anni, la cosa è ben diversa”. Lo ha detto Stefano Bargi, consigliere regionale della Lega Nord intervenendo in Aula durante la discussione sul progetto di fusione tra i Comuni di Porretta Terme e Granaglione.

“E’ chiaro che il sindaco di un Comune in difficoltà sarà invogliato, per il bene dei propri cittadini, a scegliere questa strada. Ed è altrettanto chiaro che i consiglieri comunali faranno lo stesso per non fare un torto ai residenti. Ma avere una maglia larga per 5 anni non equivale per forza a un vantaggio nel lungo termine” ha sottolineato Bargi "la stessa relazione della Corte dei Conti in merito alla gestione amministrativa degli Enti Locali non promuove  le fusioni a scatola chiusa. Soprattutto – spiega – non per quanto riguarda l’erogazione dei servizi a prezzi inferiori. Anzi. La fusione, aumentando la dimensione del Comune, porterà inevitabilmente a incrementi di spesa per la macchina comunale. Ecco perché – attacca – chiediamo che i cittadini siano bene informati su questa situazione e che tutte le carte in tavola siano chiare. Come ad esempio quella del servizio idrico. Ammettiamo che chi promette che il comune di Granaglione, anche una volta fuso, potrà continuare a gestire il servizio, cosa farà Porretta che lo ha già ceduto? Il nuovo ente gestirà il servizio in mezzo comune? E’ evidente a tutti che qualche cosa non va e solo chi non vuole vederlo non lo capisce”.

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