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Fusione Comuni Valsamoggia: UDC favorevole. Lega: "Mossa non a sorpresa"

Favorevoli i casiniani all'unione, Carroccio a gamba tesa: "No a salto nel buio. Ora Sorbi fuori dal Gruppo in Unione". Bernardini avanza proposte

Si torna a discutere sulla possibile fusione dei 5 Comuni della  Valsamoggia, che al momento fanno parte - assieme a Monte San Pietro - di una “semplice” Unione. Parere favorevole alla proposta sostenuta dal Pd arriva da parte dell’Udc, che chiede però non si ferma a considerare solo i benefici economici che deriverebbero da questo accorpamento. L’invito rivolto alla Regione, che materialmente dovrà dare il via al processo di fusione, è quello di salvaguardare le caratteristiche economiche e sociali peculiari di ciascun territorio, e di garantire loro adeguate forme di rappresentanza e di partecipazione al nuovo Comune.

Dopo le dichiarazioni dei casiniani non sono tardate ad arrivare le contestazioni. Manuele Luppi, Capogruppo Lega Nord Monteveglio e Capogruppo Centro Destra Unione dei Comuni, senza mezzi termini ha invocato l’uscita di scena c del consigliere Sorbi: “Prendiamo atto delle dichiarazioni a favore della Fusione da parte dell’Udc, che si dimostra allineato ed alleato neanche tanto a sorpresa del Pd su questo tema – ha dichiarato Luppi - E’ chiaro ora, che è necessario che il Consigliere Sorbi faccia il proprio Gruppo in Unione in quanto nulla ha a che spartire con le posizioni della Lega e del Pdl che al contrario, vogliono evitare che i cittadini facciano un salto nel buio ed aspettano che i Sindaci producano qualcosa di tangibile oltre allo studio di fattibilità, tale da fargli avere un quadro molto più chiaro di quello attuale sulla riforma che intendono adottare.”

Sull’argomento è intervenuto anche l’ex candidato sindaco di Bologna, il leghista Manes Bernardini, che sprona i sindaci facenti parte dell’Unione, a farsi “promotori di un documento volto alla modifica della Legge Regionale sulle fusioni in materia referendaria, che preveda il voto della cittadinanza in ogni singola realtà comunale interessata alla fusione con scrutinio singolo e non come risultato finale la somma della totalità degli scrutini usciti dalla tornata referendaria.”
Per il Carroccio “si deve arrivare alla proiezione delle imposizioni fiscali locali, ovvero la produzione e la conseguente valutazione di un piano di equiparazione di tutte le imposte locali del futuro Comune Unico, per esempio Irpef, rette scolastiche, Tarsu.”
Bernardini sottolinea l’importanza di “rafforzare e rendere autonoma ogni singola municipalità, ovvero creare un meccanismo istituzionale che preveda rappresentanti di maggioranza ed opposizioni eletti con potere di indirizzo decisionale verso il Consiglio del Comune Unico.”

Per la Lega Nord “bisogna abbassare le imposte locali nei Comuni attualmente virtuosi, considerato l’uscita dal Patto di Stabilità per 2 anni, come portare l’Irpef dallo 0,8 all00,7%. Ma non solo, occorre fare un elenco di opere ed interventi non in essere, da sviluppare nell’ipotetico Comune Unico e portare all’autosufficienza del Comune Unico, ovvero l’uscita dalle convenzioni in essere attualmente, con i comuni non facenti parte della Fusione. Fondamentale poi sarà dare la possibilità di recesso/uscita dal Comune Unico da parte di ogni singola municipalità qualora la cittadinanza non sia soddisfatta”.
 

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