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Santo Stefano, è tregua nel Pdl. Giorgetti eletta Presidente di quartiere

Ha spaccato in 2 il centrodestra la candidatura di Giorgetti, attaccata anche per la parentela con il ministro Sacconi. Rimasta in sospeso per più di un mese, si paventava una nuova mandata elettorale. Ma l'emergenza pare rientrata

Fumata bianca per la nomina del presidente del Santo Stefano. Situazione spinosa, che ha spaccato in due il Pdl, partito di maggioranza nel quartiere, unico "cimelio di guerra" scippato al centrosinistra.

La candidatura di Ilaria Giorgetti è rimasta in sospeso per oltre un mese: due volte il consiglio è stato chiamato a votare, ed altrettante non si è raggiunto il numero minimo di voti per eleggere la presidente. A far mancare le quote furono proprio alcuni "ribelli" dello stesso partito della candidata. Da indiscrezioni trapelate parrebeb che la Giorgetti sia stata tanto osteggiata dai suoi colleghi anche per la stretta parentela con il ministro del lavoro Sacconi, di cui è cognata.

Proprio quando ormai si pensava di dover tornare alle urne, l'allarme è rientrato e il Pdl finalmente ha trovato l'accordo al suo interno. Oggi si sono piegati i tre consiglieri di quartiere 'ribelli', votandola nell'ultima delle tre convocazioni disponibili per la sua elezione.

Lorenzo Tomassini, ex capogruppo Pdl in Comune e leader della 'fronda', ha infatti confermato di avere ricevuto da Roma "precise garanzie sulle regole" e anche il vicecoordinatore cittadino Galeazzo Bignami ieri aveva già confermato su Facebook che la nomina della Giorgetti arriverà nella seduta di venerdì 15 luglio.

Dunque, salvo colpi di scena finali, domani la candidata diventerà ufficialmente il presidente di quartiere.

Sullo sfondo rimangono gli strascichi di una estenuante lotta per le poltrone: "Alla fine è prevalso il buon senso. Purtroppo nel Pdl si è scritta una pagina ben poco edificante, ma si è trattato di un periodo difficile per il partito che ha visto svolgersi al proprio interno, anche in altre realtà territoriali, situazioni conflittuali persino di fronte agli elettori", ha sottolineato il deputato bolognese Giuliano Cazzola, che  auspica: "l'elezione di Angelino Alfano dovrebbe segnare la fine di questa diffusa anarchia ed aprire un percorso nuovo anche a Bologna".


 

 

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