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Imola, Carapia FI: IL COMUNE SI PASSI UNA MANO SULLA COSCIENZA E RIAPRA LA DISCOTECA DELLE ACQUE!

Simone Carapia, capogruppo FI Imola; 'L'Autodromo non viene MAI sanzionato per gli sforamenti'

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Alla fine il gestore della discoteca delle Acque ha dovuto ricorrere al Tar per tutelarsi dal provvedimento di sospensione delle attività emanato dal Comune a seguito del controllo dell'Arpa che aveva constatato uno sforamento minimo dei limiti di emissione rumorosa tollerato dalla legge. Un atto di tutela, quello del gestore, in quanto i termini per il ricorso stavano per scadere e chiaramente non poteva attendere i temporeggiamenti del Comune.
Noi ribadiamo che l'amministrazione deve fare di tutto per consentire alla discoteca di riaprire già dalla prossima stagione estiva e che in questa vicenda i doppi pesi e le doppie misure si sono palesate in tutte le loro contraddizioni in una Città dove un Autodromo non viene MAI sanzionato per gli sforamenti e per il rumore insopportabile che i bambini delle Pelloni Tabanelli sono costretti a sopportare durante le giornate in deroga, mentre l'attività di un imprenditore viene addirittura sospesa al primo richiamo dell'Arpa. Le risposte di questa amministrazione sono sempre tardive: che l'assessore Tronconi si svegli solo ora dicendo che la convenzione va rivista... sinceramente fa sorridere. La convenzione ha una durata di 9 anni più 9, quindi si dovevano prevedere per tempo le ripercussioni e l'aggravio che una simile convenzione avrebbe comportato per il gestore.
Concludiamo dicendo che questa amministrazione nulla sta facendo per agevolare gli imprenditori del territorio: nulla per gli operatori del centro e nulla per il gestore di quel parco completamente abbandonato all'incuria da parte dell'amministrazione che, anno dopo anno, chiude una parte di sentieri storici ormai inaccessibili. Personalmente preferisco un po' di rumore in più in quella zona ma che è garanzia di presidio, piuttosto che spegnere definitivamente le luci e far calare il sipario su quella che era una delle realtà più belle di Imola. Pensare a quell'area immersa nell'oscurità come a una potenziale preda del degrado mi fa rabbrividire. Ci auguriamo che l'amministrazione pensi a tutto questo e si passi una mano sulla coscienza e non contribuisca a fare di Imola una città morta!

Simone Carapia, capogruppo FI Imola

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