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"Il civismo italiano in costante aumento, rivendica la propria identità"

italia civica fa un analisi delle liste civiche in ambito nazionale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Italia Civica, osservatorio del civismo italiano, ha concluso il proprio report sulla presenza delle "liste civiche" in ambito nazionale, analisi peraltro già avviata da dipartimenti universitari di sociologia e che sarà pubblicata e presentata in occasione di una prossima conferenza pubblica. I dati che emergono, disegnano una costante presenza di queste espressioni da nord a sud. Dal lavoro svolto, si evince che questo fenomeno politico, presente in Italia ormai dagli anni '90, ha conosciuto la sua massima espressione in occasione delle amministrative del 2009, dove la composizione di tali aggregazioni civiche, non riconducibili a partiti tradizionali, ha fatto registrare il numero massimo della loro presenza; ben 1892 liste civiche, che hanno raccolto un numero di consensi elettorali complessivo pari a 1.134.426 voti.

Dallo studio emerge che più piccoli sono i comuni, maggiore è l'importanza delle liste civiche presenti, che si dichiarano non obbedienti a logiche di partiti, ma che nascono prevalentemente con l'obiettivo di governare o proporre alternative al proprio contesto locale, rimarcando una sorta di esclusiva ispirazione di interesse territoriale. Contestualmente alla energica volontà di essere incisivi per il proprio territorio di pertinenza, si registra però la frequente nascita e morte delle medesime composizioni, che dopo solo una o due legislazioni, vede lo scioglimento di queste spontanee aggregazioni; dato che emerge con frequenza particolare al nord, mentre nel centro Italia, il perdurare di tali raggruppamenti, registra la continuazione anche per tre o più mandati.

Altro dato significativo che si evidenzia durante la fase di interviste, è il fermento che le stesse stanno manifestando, anche in vista delle prossime elezioni politiche; molte infatti le aggregazioni che hanno promosso organizzazioni distrettuali, partecipando addirittura a consultazioni regionali o provinciali. Oggi, alla luce della prossima chiamata elettorale, che potrebbe segnare un momento particolare, vista l'aumento della disaffezione degli elettori verso i partiti tradizionali, tutte queste spontanee aggregazioni sono in fermento, e da nord a sud tentano di organizzare contenitori e|o alleanze per far sentire una "voce civica" anche in occasione del rinnovo del parlamento. Le caratteristiche fondanti che accumunano queste espressioni, sono essenzialmente determinate da alcuni concetti chiave, quali: democrazia partecipata, rinnovo della classe politica con relative conseguenti limitazioni nei mandati elettorali, riforma del sistema politico e conseguenti riduzioni dei costi, decisionalità trasversali e non verticalistiche come imposte dal partitismo, piuttosto che una particolare attenzione al territorio e alla sua autonomia localistica.

Proprio quale espressione alternativa al partitismo tradizionale che oggi più che mai, tanto corteggia e tanto emula tale fenomeno proclamando le nascita di "liste civiche nazionali" sia da parte dei partiti di centro destra che di centro sinistra, i "paladini" del civismo, ribadiscono la loro autenticità e le caratteristiche delle aggregazioni civiche, che anche alla luce delle prossime tornate elettorali, potrebbero portare un concreto rinnovamento nelle prossime composizioni istituzionali; se tale espressione, riuscirà ad organizzarsi e a concentrare questa nuova manifestazione della politica, che vedrebbe il "cittadino non classificato" al centro di un concreto rinnovamento, si potrebbe assistere ad un reale cambiamento di logica amministrativa. come già successo in diversi ambiti locali.

Nell'indagine condotta da Italia Civica si mette in luce anche un ulteriore particolare elemento, tanto enfatizzato dai media nazionali, ma che di fatto è ancora poco significante nello scenario politico istituzionale; in sintesi. il tanto blasonato Movimento 5 Stelle, classificato anch'esso come espressione civica, rappresenta solo una piccola percentuale del consenso civico; il numero dei "Grillini" rispetto a quello delle "liste civiche non riconducibili a organizzazioni definite", ha un rapporto di riferimento bassissimo; per esempio, basti pensare che gli eletti civici nelle istituzioni in Toscana risultano essere oltre 200, mentre quelli riconducibili al Movimento 5 Stelle sono solo 10. Questo ultimo significativo dato, fa emergere anche che il consenso civico in ambito regionale, risulta essere la terza espressione elettorale ,dopo le due coalizioni di centro destra e centro sinistra e fa intuire quanto possa essere mutevole lo scenario politico in occasione anche delle prossime elezioni nazionali, qualora l'elettorato civico si identificasse in un solo contesto elettorale.

Alessio Berni | Giangiacomo Congiu | Enzo Maiorana: Coordinatori di Italia Civica

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