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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La Regione contro il gioco d'azzardo, arrivano gli esercizi "Slot freE-R": "Giocatori come drogati"

Più di 6 miliardi nel 2012 nelle "macchinette". Cure sperimentali, formazione e un marchio per i locali senza slot. I cittadini: "Lo stato-biscazziere non può rinunciare a quegli incassi, tolte le slot rimangono i Gratta e Vinci"

Infine l'Assemblea legislativa ha approvato la Legge di contrasto al gioco d’azzardo. "L’approvazione all’unanimità di un tema così delicato è importante perché l’Italia è il Paese europeo in cui si gioca di più" riferiscono il Presidente del Gruppo PD in Regione Emilia-Romagna Marco Monari e il primo firmatario della legge Beppe Pagani: "Vengono individuate misure sanitarie di carattere sperimentale attraverso le quali le Ausl faranno interventi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione per i giocatori patologici". Previsto anche un marchio "Slot freE-R" per chi sceglie di non installre le apparecchiature.

Bologna Today ha interpellato alcuni esercizi commerciali: "Non le ho, non mi interessa, ho scelto di fare il barista e non il cambiamonete, vedere delle persone mute all'interno del locale non mi piace, il bello di questo faticoso lavoro è proprio chiacchierare, anche di stupidaggini, di sport, con le persone".

Ma non si guadagnerebbe di più? "In questo momento di crisi si, molti bar arrotondano con le slot, e non mi sento di condannarli, io lavoro bene e non ho beghe di manutenzione ecc. ".

Lo sa che con la nuova legge regionale potrà esporre il marchio Slot freE-R? "Se me lo danno, lo metto eccome, creda, la gente lo sa, la crisi fa da sveglia, i giocatori che passano ore su quegli sgabelli vengono guardati male, non dico come delinquenti, ma come malati, come si guarda un drogato insomma" e da un barista felsineo anche una nota di colore "Lo sa come fanno i bolognesi, li guardano e scossano la testa, come a dire mò, mò, mò, puvrat a te, come sei messo ..."

Lei ha le slot all'inerno del locale, sarebbe disposto a toglierle? "Per il momento no, è un di più che ci fa incassare qualche soldino".

Ha mai provato a parlare con loro? "Come ogni persona dipendente, nega io? no qualche volta, giusto così per far arrivare l'orario... ma quale orario? Escono dal lavoro e vanno a giocare...Alcuni ci chiedono di posizionarle lontano dall'ingresso, cioè da occhi indiscreti, io non o ho posto, quindi rimangono lì, si vergognano? Peggio per loro..."

Giocano anche le donne? "Si, ma sono più uomini, hanno più tempo da perdere si vede. Secondo me le donne, meno avvezze a stare nei bar, si buttano più sul gratta e vinci, costa poco e si fa in fretta".

Cosa ne pensa della legge regionale approvata? "Non l'ho letta, ma il governo prima liberalizza, poi si accorge che la gente si gioca lo stipendio e fa un passo indietro, credo sia possibile solo intervenire solo a livello locale, lo stato-biscazziere non può rinunciare a quegli incassi". Poi ci sono "quelli che fanno finta, prendono il caffè e dicono valà dammi di resto qualche moneta che vedo di vincere un miliardo, ma noi lo sappiamo che usciti da qui vanno in altri posti, beata la briscola e il tressette di una volta...".

"Tolte le slot, rimangono i gratta e vinci" ci dice un avventore "nel mio palazzo c'è  una signora rimasta vedova che esce dieci volte al giorno e fa la spola tra edicola e tabaccaio per grattare, l'altro giorno l'ho sentita supplicare il gestore di dargli il grattino a credito, una scena tristissima..."

I NUMERI IN EMILIA ROMAGNA. Nel 2012 si è giocato più di 6 miliardi e 400 milioni nel 2012, 1.840 euro procapite. Prevenzione e sensibilizzazione della cittadinanza anche attraverso materiale informativo sul rischio del gioco, e contrastare il gioco anche attraverso sanzioni (i cui proventi sono destinati ai piani di zona distrettuali) agli esercenti delle sale da gioco che non frequentano corsi predisposti dalle Ausl, oltre ad una puntuale pianificazione urbanistica per limitare l’installazione di sale da gioco. "Questa legge – prosegue Monari – evita una ferita profonda nelle pieghe del sistema di tenuta sociale della Regione Emilia-Romagna".

IL MARCHIO SLOT FREE-R. La Regione rilascerà un marchio Slot freE-R ai gestori di esercizi commerciali che scelgono di non installare le slot.

MALAVITA. Ormai è noto l'infiltrazione nel settore delle gestioni delle slot machine da parte della criminalità organizzata: "Truffe e riciclaggio in luoghi prossimi alle sale – concludono Monari e Pagani – una scelta politica precisa che ha lo scopo di giungere ad un cambiamento culturale".

IL TESTO.  I comuni avranno la possibilità di indicare la localizzazione delle sale da gioco e di avviare collaborazioni con scuole, Ausl e associazioni. Prevede inoltre un trattamento sperimentale come strutture specialistiche e formazione degli operatori sociali e socio-sanitari.

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