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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

L'elisoccorso non arriva per donna incinta a Lizzano, il centro-destra: "Ecco l’efficienza della sanità"

La chiusura dei punti nascita in Appennino torna tra gli argomenti della campagna elettorale. Il sindacato medici: "L'eliambulanza rappresenta un mezzo integrativo e non alternativo delle altre forme di soccorso"

"Ecco l’efficienza della sanità in Emilia Romagna. Automedica bloccata, elicottero fermo, ambulanza senza infermieri e chiusura punto nascite. Per fortuna si è evitata una tragedia. Ma appunto qua ci si affida alla buona sorte..." Così il deputato di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami commenta l'episodio accaduto a Lizzano in Belvedere, dove una donna al termine della gravidanza ha chiamato il 118, ma ha dovuto attendere circa quaranta minuti prima di essere trasferita in ospedale.

Quello della sanità è uno dei punti cardine della campagna elettorale per le elezioni regionali del 26 gennaio per entrambi gli schieramenti. Da una parte i dati positivi sull'efficienza, portati avanti dal presidente uscente Stefano Bonaccini, che ricorda come l'Emilia-Romagna sia indicata come regione benchmark (indicatore che valuta le prestazioni di un’azienda - ndr), dall'altra le "defaillance" evidenziate dalla sfidante Lucia Borgonzoni e dal centro-destra. 

Ospedali di montagna senza punto nascita, partoriente soccorsa in elicottero 

"Un'auto medica pronta a partire ma fermata dalla sala operativa, l'elisoccorso mai arrivato: così una donna al termine della gravidanza ha rischiato per la scelta scellerata di chiudere il punto nascita di Porretta Terme, che il Pd ha sulla coscienza - scrivono in una nota i leghisti Borgonzoni e il consigliere regionale Marchetti - e per fortuna che, per il Partito Democratico, l'elisoccorso per la popolazione di montagna è la soluzione migliore. Fatti come questo sono la dimostrazione che il sistema Pd (il partito di Bonaccini) in sanità ha prodotto risultati fallimentari".

Torna quindi sul tavolo della politica la questione della chiusura dei punti nascita in Appennino: a settembre Bonaccini, anche nella veste di presidente della conferenza delle Regioni, aveva incontrato il ministro della Sanità Roberto Speranza, per discutere anche della riapertura dei punti nascita chiusi in Emilia-Romagna negli ultimi anni a Porretta terme (chiuso dal 2014), a Pavullo nel Frignano, Castenuovo Monti e Borgo val di Taro.

Elicottero "mezzo integrativo non sostitutivo"

"Corre l’obbligo di segnalare come ancora una volta una donna in gravidanza è stata esposta ad una grave situazione- fa sapere Marta Evangelisti, candidata FdI per le elezioni regionali - la regione privilegia l’attivazione dell’ elisoccorso quando invece la normativa in merito al trasporto in emergenze dice con chiarezza  che questo debba essere un mezzo integrativo e non sostitutivo all’ambulanza e all’auto medica. Fortunatamente anche oggi è andato tutto bene, ma non è pensabile attendere l’irreparabile. La Regione che tanto decanta il proprio servizio sanitario, ha esposto le donne della montagna ad una situazione di insicurezza e pericolosità. Occorre riaprire i punti nascita in montagna, questa è l’unica vera soluzione percorribile". 

Anche Marco Zaccaria, presidente di SNAMI - Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani - conferma che “tra i mezzi di soccorso l'eliambulanza, che rappresenta un mezzo integrativo e non alternativo delle altre forme di soccorso, deve essere usata in quelle situazioni tempo-dipendenti o legate a particolari condizioni assistenziali o a realtà territoriali disagiate (isole, zone montane)" e avverte "come accaduto in questa occasione ed in tante altre, la mancata attivazione dell’automedica può comportare poi una tardiva attivazione e ritardo nell’arrivo e gestione del paziente qualora vi sia qualunque tipo di imprevisto tecnico, meteo o di altra natura". Per il sindacato "non è opportuno che i pazienti possano essere esposti a potenziali ritardi nell’assistenza medica, e che come avvenuto in tale scenario, per molto tempo la gestione sia garantita e delegata ad equipaggi di volontari o con altre equipe non
medicalizzate". Zaccaria è critico anche nei confronti dei "sensazionali comunicati ove venivano ricordati il breve tempo di volo tra aree provinciali e ospedali centrali, desideriamo riportare ad una visione focalizzata, sistematica e obiettiva tutti gli interlocutori ricordando come non sia solo importante il tempo di trasporto
dell’elicottero (spesso molto breve, inferiore ai 15 min) ma soprattutto il tempo che intercorre dalla chiamata
al primo contatto medico in fisica presenza da parte dell’Equipe avanzata come Medico ed Infermiere, che
spesso è invece a favore dell’automedica". Pur ritenendo l’elicottero notturno "presidio essenziale per la facilità di centralizzazione dei pazienti, è dispositivo che atterra solo in aree definite e non dentro la casa del cittadino. Una volta atterrato quindi, serve ulteriore tempo per giungere al luogo fisico ove il paziente si trova, salvo che il paziente non sia già stato stabilizzato e trasportato alla piazzola, come avviene quando interviene l’automedica con l’ambulanza. Sarebbe bene che i cittadini fossero quindi informati, più che dei tempi di volo, dei tempi intercorrenti tra chiamata e fisica presenza sul paziente dell’equipe avanzata dell’elicottero - e conclude - risulta nella comune esperienza che sia più frequente che sia l’equipe territoriale presente su gomma quella in grado di garantire la presenza in minor tempo nella gran parte degli scenari". 

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