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Marzabotto, estrema destra contro i profughi: 'Giovani e in forma, combattano invece di scappare'

Forza Nuova aderisce al presidio contro l'arrivo di 18 profughi presso la frazione di Lama di Reno. Il sindaco Franchi: 'Qui storia e tradizione antifascista, non c'è spazio per Forza Nuova per manifestare, nè verrà loro concesso, iniziativa che sparge veleno'

"No all'accoglienza-business a Marzabotto, italiani tartassati, immigrati coccolati" si legge in alcuni volantini postati sul profilo Facebook di Forza Nuova Bologna e di Appennino Tricolore, la pagina che "difende l'identità del territorio". 

Il casus belli è l'arrivo di 18 profughi nel comune di Marzabotto, presso la frazione di Lama di Reno: "I cittadini e residenti, non devono essere presi in giro dalle cooperative che lucrano sulla cosiddetta accoglienza, che altro non è che puro business. Vigileremo sull'avanzamento dei lavori e promettiamo sin da ora presenza attiva dal momento in cui gli ospiti faranno ingresso nella struttura" si legge nella nota. 

Lunedì 25 luglio alle 20 dovrebbe tenersi una prima manifestazione: "Marzabotto ha una storia e umarzabotto forza nuova-2-2na tradizione antifascista molto forte - ha detto il sindaco Romano Franchi, parlando all'agenzia Dire- qui non c'è alcuno spazio per Forza Nuova per manifestare, nè' verrà loro concesso". A Marzabotto, dice Franchi, "abbiamo già alcuni rifugiati ma non abbiamo mai avuto problemi nè ricevuto segnalazioni dai residenti". Quella di lunedì, dunque, "è un'iniziativa irresponsabile e molto grave che sparge veleno invece di lavorare per la conoscenza. Sono abbastanza preoccupato".

A organizzare il presidio il movimento Appennino Tricolore, che da fine giugno protesta contro questo progetto. Iniziativa a cui aderisce appunto anche Forza Nuova. 

"Pieno appoggio all'iniziativa del Sindaco di Marzabotto per impedire questa manifestazione. I nostri sopravvissuti tra cui tanti bambini, dopo la strage di Monte Sole furono accolti al Centro Profughi di Firenze e molti si salvarono e dopo la guerra aiutati dalla solidarietà delle famiglie affidatarie riuscirono a tornare alle proprie case. Sono "I bambini del '44". La nostra Associazione invita tutti familiari al presidio dei valori di accoglienza che l'area di Monte Sole rappresenta ogni giorno nel nostro paese e nel mondo" ha scritto l'Associazione Familiari Monte Sole.

"Uno sfregio a Marzabotto" per il parlamentare PD Andrea De Maria, che del Comune sull'Appennino bolognese è stato sindaco per due mandati. "I contenuti di quella manifestazione e le caratteristiche dei suoi promotori sono assolutamente inaccettabili". Soprattutto perchè si svolge "nel Comune di Marzabotto, medaglia d'oro della Resistenza per il prezzo pagato da quella comunità negli anni terribili della guerra e della dittatura".

"Marzabotto e la nostra valle hanno purtroppo conosciuto e ricordano ancora bene il nazifascismo e non basteranno i problemi sociali, che si accompagnano ai fenomeni migratori e di richiesta di asilo, a far confondere i cittadini, a impedire loro di riconoscere la natura di Forza nuova e delle sue iniziative", lo scrive in una nota l'onorevole PD Marilena Fabbri "condanno fermamente, quindi, la manifestazione del sedicente "Appennino tricolore" e di Forza nuova ed esprimo solidarietà a "Lai momo", ai suoi operatori e alla comunità e amministrazione di Marzabotto che ha accolto questa iniziativa. "L'unico vero Appennino tricolore è stato quello dei partigiani e dei soldati che combattendo duramente contro la Germania di Hitler e Salò contribuì a liberare il nostro paese" conclude. 

POLO SPERIMENTALE. Inaugurato lo scorso 16 luglio, ospiterà i richiedenti asilo già presi in carico nelle strutture di accoglienza di Bologna. Il progetto è promosso dalla cooperativa Lai-momo in collaborazione con Ethical fashion initiative (agenzia Onu), per dare ai rifugiati una formazione professionale legata al mondo della moda, insegnando loro un mestiere e facilitando il loro inserimento nella società".

"Riteniamo scandaloso e oltraggioso - scrivono gli esponenti del movimento Appennino tricolore in una nota - soprattutto in un territorio colpito da forte disoccupazione, che l'amministrazione comunale in collaborazione con una nota cooperativa sociale, dia priorità a cosiddetti profughi prima di pensare ai tanti italiani in difficoltà". Secondo il movimento, "è ormai cosa nota che i soggetti in questione difficilmente possono essere considerati profughi, esuli di guerra e perseguitati ed è altrettanto noto quale sia il business milionario che si nasconde dietro la finta accoglienza". Gli esponenti di Appennino tricolore arrivano a chiedere "come mai siano per la maggior parte maschi, giovani e in buona forma fisica, tutte caratteristiche di chi potrebbe benissimo stare nel proprio paese d'origine e combattere invece di ''scappare".
 

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