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D’Alema si scusa con i gay: “Alle elezioni con una proposta sui vostri diritti”

Le associazioni omosessuali lo aspettavano per contestarlo, finito tutto con stretta di mano: Massimo D'Alema promette una proposta a tutela dei dritti gay. Dubbi sul matrimonio

Massimo D'Alema ha incontrato le associazioni omosessuali che lo aspettavano a Bologna per contestarlo e ha chiesto scusa per "l'equivoco" provocato dalle sue parole. Ma, durante l'incontro improvvisato con il presidente Arcigay Paolo Patané ed Elisa Manici di Arcilesbica, concluso con una stretta di mano, non espone la sua personale convinzione sul matrimonio gay. "Ha un valore molto relativo".

LA FRASE SOTTO ACCUSA. Massimo D'Alema intervistato da Diego Bianchi a un dibattito alla festa de l'Unità di Ostia il 9 settembre ha detto che il matrimonio “come è previsto dalla Costituzione del nostro Paese, se non la si cambia, è l'unione tra persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione. Tra l'uomo e la donna, questo dice la Costituzione”. Dopo la pubblicazione di questo contributo su Youtube si è scatenata la reazione delle associazioni omosessuali.

CONTESTAZIONE GAY. La risposta delle associazioni omosessuali: "Non è vero che in tempi di crisi i diritti civili sono secondari caro D'Alema: la sua è un'affermazione degna della più retriva cultura stalinista. In tempi di crisi aumenta semmai la necessità di riconoscere equità ai poveri di diritti ed    aumenta il rischio di discriminazioni, come il suo pensiero ci dimostra. Se il PD non avrà la forza di liberarsi del becero cinismo  cattocomunista alla D'Alema , nessuna svolta in questo Paese sarà possibile né a destra né a sinistra. Questo partito dall'incertissima identità  vuole sinceramente cambiare il Paese? Inizi a cambiare se stesso e ci dica che il pensiero di D'Alema non lo rappresenta più”.   

ALLE ELEZIONI CON PROPOSTA CONCRETA. "In questo momento - ha ribadito D’Alema - c'é un gruppo di lavoro del partito che sta elaborando una proposta per allargare i diritti per le persone omosessuali. E con quella andremo alle elezioni. Non è corretto che io dall'esterno li bombardi mentre loro discutono. Noi siamo l'unico partito italiano che lo fa. E siamo un partito complesso".

LE SCUSE PER L’EQUIVOCO. Arrivati per contestarlo, gli esponenti delle associazioni hanno avuto invece un confronto, aperto ai cronisti, per oltre mezz'ora. Loro hanno detto di essere rimasti "offesi" dalle "rozze" espressioni "di un dirigente di un partito laico" rilanciate da un video su Youtube, immagini da una festa del Pd di Ostia. "Chiedo scusa per l'equivoco - ha detto stasera D'Alema a Bologna -. Può darsi che i miei riferimenti al testo costituzionale siano stati rozzi, che non mi sia espresso con chiarezza". "Non ho mai detto che la costituzione impedisce il matrimonio omosessuale. Ho detto che siamo in un Paese con una storia e una tradizione". Nel quale la lotta per i diritti deve fare i conti "con un ragionevole compromesso" tra "l'allargamento dei diritti per persone che convivono" e "la sensibilità di un mondo cattolico che si sente urtato". Sensibilità che - precisa - non è la sua: "Non ho la remora di definire il matrimonio un sacramento". D'Alema si è però anche detto "colpito" che le sue frasi, "o meglio spezzoni di un discorso durato tre ore", siano state riportate dopo quattro giorni, "quasi a voler mettere benzina sul fuoco".

BERLUSCONI IN EUROPA: “Non mi pare francamente che questa gita di Berlusconi in Europa abbia accresciuto la sua credibilità né che le polemiche contro l'opposizione nelle quali si è lanciato aiutino il Paese a recuperare la crisi". Così il leader Pd Massimo D'Alema a margine del suo intervento alla festa Pd di Modena ha commentato gli incontri europei del Presidente del Consiglio. "Barroso ha promosso la manovra? Perché forse Barroso non deve pagare l'aumento dell'Iva che devono pagare gli italiani. - ha detto D'Alema - E' un punto di vista di Barroso.

I TAGLI. L'unico problema è che l'Italia deve fare tagli rilevanti. Ma come li facciamo è un problema nostro, non di Barroso". Poi l'ex premier è tornato anche sulle polemiche tra premier e magistratura spiegando che il presidente del Consiglio "potrebbe incontrare i magistrati come tutti i cittadini. Ritengo che incontrare i magistrati per chiarire le cose sia un atto dovuto".
 

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