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Lo 'show' di Matteo Renzi al Parco Nord: "Solo noi possiamo cambiare l'Italia"

Tanti gli argomenti trattati con decisione e sintesi dal premier Renzi dal palco del Parco Nord di Bologna: "Errani? Si è dimesso per dignità. Noi del PD siamo fatti così"

C'era grande attesa per l'arrivo del premier Matteo Renzi alla Festa dell'Unità di Bologna, che sembra non aver deluso nessuno, almeno a giudicare dal calore e dagli applausi: una chiusura dell'evento nazionale "con il botto" insomma per il Partito Democratico. Salito sul palco e accolto dai tanti che lo attendevano già dal primo pomeriggio, Matteo Renzi ha subito esordito affermando che lamentarsi non serve e che va ritrovato lo spirito giusto mettendo assieme quello che avevano i nostri nonni con la fantasia dei giovani: "Qui in ballo non c'è il mio destino, ma quello del Paese" ha detto il premier. Poi un accenno alle primarie (il 28 settembre si vota per il candidato del centrosinistra che correrà per la presidenza della Regione) e ai candidati: "Matteo (Richetti), Stefano (Bonaccini), Roberto (Balzani) hanno organizzato un bel casino... Ma lo faranno con grande stile, e il giorno dopo le elezioni primarie saranno tutti per uno e uno per tutti".

LE PAROLE SU ERRANI: LA SUA COMMOZIONE, L'APPLAUSO DEL PUBBLICO. Poi uno sguardo in platea, dove fra il pubblico in prima fila c'è anche Vasco Errani. A lui Matteo Renzi si è riferito dicendo che l'ex presidente della Regione "Non era tenuto a dare le dimissioni, ma lo ha fatto. Perchè noi del Partito Democratico siamo così, mettiamo davanti a tutti la nostra dignità" commento seguito da uno scrosciante applauso e dalla commozione di Errani. E a proposito di Partito Democratico, ecco che il premier dichiara da Bologna che "Dopo il tempo dei tecnici, ora è il tempo della politica e il PD (con il suo 41% dei consensi) deve trovare il modo di stare unito e di guidare il cambiamento in Europa, sentendosi addosso il dovere di far sentire la voce dell'Italia in Europa".

Matteo Renzi alla Festa dell'Unità di Bologna

AVANTI TUTTA CON LE RIFORME. Una politica che sa decidere fa le riforme e "Senza sottovalutare le difficoltà in cui il Paese si trova e le scelte difficili che bisognerà fare, come Partito Democratico non temiamo il cambiamento e questa volta si cambia davvero perchè o lo facciamo noi o non lo fa nessuno". E si parla di scuola, con qualche contestazione dalla platea, mentre il premier va avanti per la sua strada spiegando che "La riforma della scuola era necessaria perchè fondamenta per il futuro del Paese e che è meglio premiare i professori  anche per merito e non solo per anzianità" sottolineando anche che "a chi dice che la meritocrazia è un concetto di destra,  dico invece che il merito e il talento sono di sinistra. Io sono per l'uguaglianza, ma non per l'egualitarismo".

L'OMAGGIO A NAPOLITANO E IL SALUTO A BERSANI. Dal palco della Festa dell'Unità di Bologna anche un omaggio al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che "E' rimasto in carica per il bene del Paese, per amor patrio e in tutta risposta ha dovuto sopportare una campagna indecorosa". In platea, oltre a Civati e Cuperlo, c'è anche Pierluigi Bersani, al quale va un ringraziamento di Renzi: "Con lui il dialogo è sempre aperto. Sono contento di vederlo e lo ringrazio fortemente di essere qui".

GIUSTIZIA. Renzi si è espresso anche sulla Giustizia, evidenziando che soprattutto dopo un confronto con gli altri Paesi "Quella italiana ha tempi troppo lunghi e va sburocratizzata".

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