Commozione e casacche rossoblu: così il consiglio riparte senza il 'Cev'
Oggi seduta commossa a palazzo d'Accursio, dove il dibattito è cominciato con un omaggio al consigliere scomparso Maurizio Cevenini: 'Ha saputo unire un alto senso delle istituzioni a una forte vicinanza con le persone, sarà insostituibile'
Seduta commossa del consiglio comunale, che ha voluto ricordare il consigliere Maurizio Cevenini, scomparso tragicamente la scorsa settimana. Sabato Bologna ha abbracciato con affetto il 'Cev', oggi a Palazzo D'accursio - nella sala che sarà intitolata in sua memoria - così ha parlato la presidente del consiglio Simona Lembi: "Nei giorni scorsi abbiamo annullato impegni, incontri, Commissioni, Consiglio, abbiamo fermato la vita istituzionale del Comune di Bologna, così come si è fermata la città per un saluto a Maurizio. Oggi dobbiamo provare a ricominciare."
La sala consiliare era 'addobbata' in un modo inconsueto: appese alla balaustra decine di magliette di persone che hanno partecipato ad un’esperienza del tutto particolare: la squadra di calcio del Consiglio comunale, fortemente voluta da Maurizio Cevenini. "Abbiamo scelto di caratterizzare l'apertura del Consiglio di oggi con questo gesto - continua Lembi - perché questa esperienza ha avuto (e spero abbia ancora) la forza di parlare anche al di fuori delle istituzioni, come poche altre esperienze hanno saputo fare. La squadra del Consiglio comunale infatti, che ha visto la partecipazione di tanti comuni cittadini, è stata un modo di stare dentro ad un’esperienza popolare (lo sport, il calcio), in qualche modo attenuando la distanza tra quei comuni cittadini e gli amministratori della città. Potrei trovare altri esempi come i matrimoni, le tombole, le sagre. La dinamica è sempre la stessa: trovare una pratica, per alcuni aspetti rassicurante, che avvicini le persone, che le renda parte della vita concreta della comunità". Questo era infatti lo spirtio del Cev, la sua marcia in più, come hanno sottolineato in questi giorni i tanti bolognesi addolorati per la sua scomparsa. "Nei ruoli che ha ricoperto, Cevenini ha saputo unire un alto senso delle istituzioni che tutti gli hanno riconosciuto, a una forte vicinanza con le persone, una capacità straordinaria di includere e di unire", accorda anche Lembi, sottolineando come: "Il Cev ha creato consenso in un modo molto più politico di quanto non si volesse ammettere, e cioè cercando di ricostruire una polis, ispirandosi agli aspetti migliori della nostra tradizione. In altre parole, Maurizio Cevenini è riuscito, a parer mio, ad avviare la graduale sostituzione di una politica ideologica con la costruzione di reti di relazioni. Non credo che nessuno oggi possa ripetere quell'esperienza tale e quale, essendo in essa fortemente presenti le qualità personali che lo caratterizzavano. E tuttavia, come persone, ancor prima che come consiglieri, dovremmo prestare più cura al coltivare i rapporti diretti con le persone, al sostenere e promuovere le reti di relazione."