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Manovra. Merola, Errani e Draghetti: “La mobilitazione deve continuare!”

Il sindaco di Bologna, appoggiato dai presidenti di provincia e Regione, sostiene sia necessario unire ciò che la crisi divide e che il Governo vuole cavalcare: "Proteste e proposte"

Il primo cittadino Virginio Merola, intervenuto a un incontro sulla manovra economica con gli amministratore locali e i presidenti di Regione e Provincia, Vasco Errani e Beatrice Draghetti, auspica “Una manifestazione di protesta e di proposta" da tenere nel capoluogo regionale, preceduta da comizi nelle diverso zone dell'Emilia-Romagna da parte dei sindaci.

LA MOBILITAZIONE CONTINUI. Sulla finanziaria disegnata dall'Esecutivo, ha osservato il sindaco "la mobilitazione deve continuare. Dobbiamo tenere i rapporti con i cittadini di fronte a una manovra che cerca di dividere. Non possiamo permettere - ha aggiunto Merola - che si crei una lotta tra lavoratori dipendenti e autonomi, aizzati da questa manovra: occorre unire ciò che la crisi divide e che il Governo, con pochissima lungimiranza, vuole cavalcare". Pertanto, innanzi ad una situazione del genere, il percorso da compiere, a giudizio di Merola, è uno solo. "Ho giurato di servire con disciplina e onore - ha ammonito - ma così non si può fare: non so se sia disobbedienza civile, ma bisogna uscirne con il ritiro del provvedimento".

AREE URBANE. Deciso sul versante della protesta, il sindaco di Bologna non manca di decisione anche su quello della proposta che si dipana sul bisogno di una "legge nazionale sulle città, visto che in questo Paese non c'é nessuno, nemmeno un sottosegretario che si occupi di aree urbane"; sulla revisione del patto di stabilità e su una "lotta all'evasione fiscale" seria. A tale riguardo, ha scandito l'inquilino di Palazzo d'Accursio, servono maggiori poteri per i Comuni. "Dovremmo avere accesso a tutte le banche dati non solo immobiliari ma anche sui conti correnti", e la possibilità di creare agenzie di riscossione locali "su area vasta a costo zero" utilizzando dipendenti comunali. Sulla lotta agli evasori, ha chiosato, il Governo "sta riprendendo idee di Visco ma in maniera raffazzonata".

L’APPOGGIO DI BEATRICE DRAGHETTI. Il presidente della Provincia di Bologna Beatrice Draghetti, presente all'incontro sulla manovra economica con gli amministratori regionali e il presidente dell'Emilia-Romagna Vasco Errani sottolinea: “A patto che sia fondato su un ‘disegno’ complessivo, un riassetto delle istituzioni non vede pregiudizialmente contrario. Sono disponibile a rivedere il riassetto - ha osservato riferendosi al passaggio della finanziaria dedicato ai cambiamenti dell'architettura istituzionale, province comprese - ma con un disegno e senza uno scempio delle istituzioni.

ARTICOLO 114. L'articolo 114 della Costituzione è da rivedere, ma ricordo che sul gonfalone della Provincia c'é la medaglia d'oro del presidente della Repubblica ed è intollerabile che la storia venga contrabbandata come uno spreco". Anche perché, ha puntualizzato ancora Draghetti, "il costo del personale politico delle province" italiane, nel 2010, "é stato l'1,5% della spesa pubblica: 113 milioni di euro, circa, a fronte dei 6 miliardi di costi della politica". Pertanto, ha proseguito il presidente della Provincia, "siamo disponibili a rivedere gli assetti a patto che ci sia un disegno e non una discussione fatta in un pomeriggio assolato ad Arcore. E poi - ha concluso - non mi posso autoabolire".

VASCO ERRANI. Anche Vasco Errani commenta la situazione economica del Paese: “lL rischio per l'Italia è che mentre parliamo di una manovra che non conosciamo più, a novembre ne serva una nuova". Intervenuto anche lui all’incontro sulla nuova finanziaria con gli amministratori regionali ha poi spiegato: "A luglio è stata annunciata una manovra, ad agosto è stata annunciata una nuova manovra. Non capisco, con gli aggiustamenti di cui si va parlando a che punto siamo - ha proseguito Errani - in questa dinamica è difficile immaginare che ci si possa fermare qui". A giudizio del presidente emiliano-romagnolo, per costruire una "svolta, indispensabile, credo ci voglia un cambio di passo". Occorre, ha aggiunto, costruire "un impianto chiaro e trasparente" che mostri, con un certo respiro temporale, quali sono i piani, le risorse e gli investimenti per rilanciare "la crescita e dare lavoro. In questo modo possiamo costruire una credibilità in grado anche di rispondere ai mercati".
 

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