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Sulla movida notturna la convivenza è possibile. Spiega come l’assessore Ronchi

Un problema sentito che però non deve interferire con la cultura: regole sì, ma spazio agli spettacoli: "Costruire un modello che vada bene a tutti in linea con le altre città della regione"

Il neo-assessore alla cultura Alberto Ronchi, a margine della presentazione degli eventi in programma per “Bologna Estate”, dice la sua sulla questione della vita notturna della città, per molti cittadini un po’ troppo “rumorosa”. La soluzione al problema starebbe secondo Ronchi nel poter “costruire un modello che permetta a tutti, se non si è di una intolleranza o di un'esuberanza estrema, di trovare una strada di convivenza". Ma qui si parla di cultura e non di schiamazzi o locali sotto accusa e il discorso è ben diverso.

“E’ un problema di comunicazione e di disponibilità all'ascolto e al confronto – continua Ronchi – quindi sì alle regole, ma che siano compatibili all'organizzazione degli spettacoli. Un concerto rock va fatto in certi ambiti e in certi orari e deve finire entro le 23.30, ma non si può pensare che in una città come Bologna alle sette di sera ci sia silenzio come in aperta campagna". Alberto Ronchi ipotizza dunque un sistema di regole omologato a quelle vigenti nelle altre città dell’Emilia Romagna.

 

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