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Napolitano a Palazzo d'Accursio: la Lega diserta. Nodo il federalismo

"Non parlo di federalismo perché l'attuazione di misure come queste non è un'opzione ma un dovere costituzionale", così il Presidente, atteso dai cittadini all'uscita del Comune, tirato a lucido per l'occasione

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha oggi incontrato a Palazzo d'Accursio le giunte e i consigli di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Bologna e i Presidenti dei Quartieri. Presenti il Presidente della Regione Vasco Errani, la Presidente della Provincia Beatrice Draghetti, il Sindaco Virginio Merola, che nei loro discorsi hanno espresso grande soddisfazione per l'incontro con le istituzioni del territorio e hanno ringraziato vivamente il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Merola incarna la radice meridionale e la formazione bolognese ed emiliana – questo l’incipit con cui il Presidente Napolitano saluta la Giunta Merola, esprimendo tutto il piacere di incontrare il primo cittadino, così come ha conosciuto in passato tutti gli altri sindaci di Bologna – e questo rappresenta un valore aggiunto. Mi allaccio ad alcuni spunti che ricevo dagli interventi di chi mi ha preceduto (Virginio Merola, Beatrice Draghetti, Vasco Errani) sul tema della difficoltà di amministrare in gravi ristrettezze come quelle attuali e sugli  obiettivi essenziali di questo momento politico”.

Napolitano in Comune: Palazzo d'Accursio si veste a festa

CRISI. Il Presidente della Repubblica parla della spiegazione di tante durezze dell’abbattimento del debito pubblico che si è accumulato nel tempo in questo Paese: “Approfitto di qualsiasi governo voglia impegnarsi in questo senso, noi non possiamo lasciare sulle spalle delle nove generazioni questa spaventosa eredità, oltre 70 miliardi di euro da versare ogni anno! Pensate a quali investimenti si potrebbero fare con solo una parte di questo denaro per il pubblico e il sociale”.
“Per uscire da questo tunnel – prosegua Napolitano - dobbiamo fare dei sacrifici. Riflettiamo sulla coesione sociale, un bene prezioso, e ogni sforzo è volto a evitare che diventino dirompenti i conflitti. Spinte troppo conservatrici nella nostra società. Abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità, sia in America che in Europa, e dobbiamo fare i conti con un Paese che è diverso anche da quello di soli 20 anni fa, dove la competizione è stringente.

LA LEGA DISERTA. Maurizio Cevenini anticipa su Radio Tau: “La Lega Nord ha deciso di disertare l’incontro di oggi con il Presidente della Repubblica. Io credo che  il rispetto delle istituzioni debba prevalere rispetto ad altre valutazioni di carattere politico. Giorgio Napolitano rappresenta l’unità nazionale, la presenza a Palazzo D’Accursio è quindi un atto di rispetto doveroso”. Infatti a Palazzo d'Accursio l'unica leghiesta presente è stata Paola Francesca Scarano, che ha sottolineato: "Ho un ruolo istituzionale che intendo rispettare per tutti e cinque gli anni. Non critico le scelte del mio gruppo, ma partecipare e poi commentare il discorso del presidente sarebbe stata la cosa migliore". Scarano ha 'giustificato' i  suoi colleghi aggiungendo: "Ma non mi sembra che ci fossero in aula tutti i consiglieri."

NAPOLITANO SUL FEDERALISMO. “Spero che qualcun che non è presente in aula – Napolitano si riferisce proprio ai leghisti e scoppia l’applauso – sappia che se non ho parlato di federalismo è perché ho già detto che l’ho l’attuazione di misure come queste non è un’opzione ma un dovere costituzionale, o si riforma il già riformato o si da attuazione. Vi ringrazio per queste sollecitazioni e per quanto riguarda l’Emilia tutta e Bologna: non siete solo città ricche e opulente, qui voi avete costruito un tipo di vita molto socievole, un punto di riferimento per un modello di società molto gratificante, anche se dobbiamo passare a un ridimensionamento. Tanti auguri e che i semi delle celebrazioni dell’Unità d’Italia fruttifichino per un clima di Unità Nazionale.

IL COMUNE TIRATO A LUCIDO. Finito l'incontro, il capo dello Stato è stato accolto da una piccola folla di cittadini, tra cui anche una studentesca intervenuta per 'rendere omaggio alla più alta carica dello Stato italiano', figura che alcuni presenti hanno definito "di gran carisma. Ineccepibile". Per l'occasione stendardi rossi hanno fatto bella mostra di sè sulla facciata di Palazzo D'Accursio e piazza Maggiore, gremita di forze dell'ordine, veniva diligentemente tirata a lucido da addetti alla nettezza urbana. Così Bologna si è fatta bella per Giorgio Napolitano.


 

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