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I referendum abrogativi: al voto il 12 e 13 giugno per acqua pubblica e nucleare

Domenica 12 giugno, dalle 8 alle 22, e lunedì 13, dalle 7 alle 15, si vota per i referendum su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento. Con il NO si mantengono le leggi in vigore

Anche a Bologna si torna a votare sabato 12 e domenica 13 giugno per raggiungere il quorum e abrogare le norme in vigore su acqua pubblica, nucleare e legittimo impedimento dalle 8 alle 22 di domenica 12 giugno e dalle 7 alle 15 di lunedì 13.

In linea generale Pdl e Lega hanno deciso di non fornire indicazioni di voto e lasciano libertà di scelta, mentre il centrosinistra e le associazioni ambientaliste invitano a votare per il Sì. Fli ha dato libertà di voto mentre l'Udc suggerisce di votare esprimendo parere diversi sui singoli quesiti. Fra i candidati sindaci solo Merola e Bugani avevano confermato il loro sostegno al referendum durante la campagna elettorale.

I comitati provinciali di Bologna "2 Sì per l'acqua bene comune" e "Vota Sì per fermare il nucleare", si erano rivolti direttamente ai candidati sindaco durante, anche per "contrastare i tentativi di oscuramento e depotenziamento dei quesiti messa in atto dal Governo nazionale". Adesioni da tutti i partiti del centrosinistra, oltre che dall'Idv che è tra i promotori. Sul tema dell'assenza totale del centrodestra, Virginio Merola l’aveva associata al terzo tema referendario, quello contro il legittimo impedimento: "Non mi stupisce che i candidati dei partiti che hanno votato in Parlamento il processo breve non siano qui". “Abbiamo la possibilità di archiviare definitivamente la pratica nucleare in Italia e dare il via a una seria pianificazione energetica, all’insegna del risparmio, dell’efficienza e della produzione di energie rinnovabili” commentano invece gli assessori regionali Sabrina Freda (Ambiente) e Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive).

COLORI SCHEDE E QUESITI. Scheda rossa, quesito 1: è il quesito relativo all'acqua e nello specifico votando SI si chiede l’abrogazione dell’art. 23 bis della legge 133/2008 in base alla quale la gestione del servizio idrico può essere affidata a soggetti privati attraverso gara o a società a capitale misto pubblico-privato. Scheda gialla, quesito 2: un quesito sull'acqua e nello specifico se si vota SI si cerca di abrogare l’articolo 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 secondo il quale è possibile determinare la tariffa del servizio idrico integrato “in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”. Scheda grigia, quesito 3: quesito relativo al nucleare e nello specifico si chiede, votando SI, l'abrogazione dell’art. 7, comma 1, lettera d del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008 n. 133 per quel che riguarda la libertà di realizzare impianti nucleari sull’intero territorio nazionale. Scheda verde, quesito 4: relativo al legittimo impedimento ovvero la possibilità, votando SI, di abrogare l'articolo 1 (commi 1, 2, 3, 5, 6) della legge 7 aprile 2010 51 che disciplina i casi in cui il Presidente del Consiglio e il Ministri possono non comparire in udienza penale.

I REFERENDUM. I decreti presidenziali che indicono i referendum  pubblicati nella Gazzetta ufficiale del 4 aprile 2011 sono convocati per il giorno di domenica 12 giugno con prosecuzione delle operazioni di votazione lunedì 13 giugno 2011. Le denominazioni sintetiche, formulate dall’Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte Suprema di Cassazione, in relazione a ciascuno dei quattro quesiti referendari dichiarati ammissibili: a) referendum popolare n. 1 – Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione; b) referendum popolare n. 2 – Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma; c) referendum popolare n. 3 – Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme; d) referendum popolare n. 4 – Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.

RIMBORSI. Come per le elezioni, anche per i referendum, è rimborsato agli elettori il viaggio per votare nei comuni di residenza: il 60% per il biglietto del treno. Il rimborso vale ora anche per l’aereo grazie a una modifica alla normativa, per cui è risarcito il 40% del biglietto aereo di andata e ritorno.
 

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