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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Referendum, niente quorum: "Meno si vota, più si rafforza il potere di chi lo ha"

Il giorno dopo il referendum, così reagisce la politica locale

Il referendum sulle trivelle non ha raggiunto il quorum e a Bologna e provincia ha votato 36,87% degli aventi diritto (qui l'affluenza comune per comune). Incontenibile la soddisfazione del premier Matteo Renzi, che commentando dei dati non definitivi ma già indicativi, ha detto che "La demagogia non paga" e che si può ora brindare a quelle "11 mila persone che non richieranno il posto di lavoro".
Nei giorni passati Renzi aveva già esplicitamente espresso la sua opinione battezzando la consultazione "referendum bufala". Gli sconfitti secondo lui ('non sono gli elettori') sono quei pochi, pochissimi presidenti di provincia e governatori di regione che hanno cavalcato l'onda per fini personali, politici. 

Arrivano le prime reazioni della politica locale e dei sostenitori del sì e del no, prime fra tutte Legambiente, che presenterà a breve una denuncia alla Commissione europea ribandendo l'illegittimità della norma che concede concessioni illimitate per le estrazioni di petrolio e gas. 

MASSIMO BUGANI: "SIAMO PARALIZZATI DALLE LOBBIES". "Un premier che invita all'astensione e che gode nel vedere un quorum basso non merita commenti e non merita rispetto - il commento di Massimo Bugani, candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle - Questo Paese è paralizzato dalle lobbies che telecomandano questo burattino senza scrupoli e assetato di potere. Speriamo di far suonare la sveglia alle prossime amministrative".

DANIELE CARELLA, UNITI SI VINCE: "TRISTE LA DISAFFEZIONE AL VOTO". "Considerato l'argomento avevo pensato a un tasso di astensione ancora più alto, restano: 1. la furbata di Renzi di accaparrarsi un risultato che sarebbe stato tale anche se non avesse detto nulla; 2. la sprovvedutezza di chi insiste a proporre quesiti complicati e non intuitivi che non invogliano ad andare a votare; 3. la perplessità rispetto agli inviti di un ex Presidente della Repubblica; 4. la tristezza del constatare la sempre più marcata disaffezione al voto; 5. il timore che questa possa caratterizzare anche le prossime amministrative.  Occorre che la gente faccia proprio un principio semplice semplice: In quanti meno si va a votare, quanto più si rafforza il potere di chi lo ha! Punto". 

FEDERICO MARTELLONI, "COALIZIONE CIVICA". "Ieri più di 15 milioni di italiani hanno votato, più di 100.000 soltanto a Bologna. Lo hanno fatto pensando innanzitutto al nostro mare e al suo futuro. Oggi è più incerta anche la nostra democrazia perché la partecipazione al voto é stata prima ostacolata da chi ha invitato all'astensione, poi sbeffeggiata da Renzi e dal partito della nazione. Coalizione Civica é nata anche per questo: riportare le persone a partecipare, scegliere, prendere in mano il proprio futuro a partire dalla propria città".

Referendum del 17 aprile 2016: si vota per le trivelle

IL MINISTRO POLETTI PARLA DI 'RISULTATO INTELLIGENTE'. "Credo che sia un risultato definirei intelligente". Cosi'' il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, commenta il mancato raggiungimento del quorum nel referendum sulle trivellazioni in mare. "Corrisponde al fatto che il tema era piuttosto malposto e le ragioni per cambiare la situazione non c''erano perche'' ormai con le norme il limite alla possibilita'' di fare estrazioni erano largamente gia'' consolidate, quindi credo che sia un buon risultato", afferma Poletti a margine dell''attivo dei delegati della Cgil dell''Emilia-Romagna. (Vor/ Dire) 10:55 18-04-16 NNNN

LEGAMBIENTE PRONTA A DENUNCIARE. Fra chi sosteneva fortemente le ragioni del sì anche molte associazioni ambientaliste. Avevamo intervistato Giulio Kerschbaumer, direttore di Legambiente Emilia Romagna, il quale oggi commenta così il risultato: "Il quorum non è stato raggiunto anche se quello di ieri è stato il referendum più partecipato degli ultimi 15 anni in Italia, fatta salva la vittoria contro la privatizzazione dell'acqua e nucleare. La campagna referendaria ha messo in evidenza come l'ambiente sia diventato oggi una questione centrale per i cittadini e trasversale agli schieramenti politici. La nostra battaglia non si ferma oggi, perchè nonostante le difficoltà ai seggi, la disinformazione e gli inviti all’astensione, abbiamo letto una straordinaria mobilitazione dal basso che ha portato milioni di italiani e di emiliano romagnoli al voto; quasi la stessa percentulae di persone che ha permesso di eleggere Bonaccini a presidente della nostra Regione".
Gli ambientalisti non si fermano qui e fanno sapere che presenteranno "una denuncia alla Commissione europea ribandendo l'illegittimità della norma che concede concessioni illimitate per le estrazioni di petrolio e gas. Continueremo a batterci affinchè si intervenga da subito sulle numerose criticità emerse rispetto alle attività estrattive in mare, a partire dalla dismissione delle piattaforme che già oggi non sono più attive e per stabilire royalties giuste per tutte le attività estrattive, cancellando un sistema iniquo per cui larga parte delle concessioni non paga le royalties e chi lo fa le deduce dalle tasse".

BONACCINI SODDISFATTO. Sull'esito del referendum "io sono molto contento. Sarà deluso qualcunaltro, ma non chi si è recato a votare, che non solo rispetto ma che ha sempre ragione. Rimangono delusi quei pochi che hanno voluto caricare su troppi una discussione che non era a un certo punto più di merito". Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini che ha fatto sapere: "Ho esercitato un diritto anche io - ha aggiunto Bonaccini, che si è speso per l'astensione - e mi è costato non andare al voto, era la seconda volta nella mia vita.

IL CANDIDATO SINDACO MIRKO DE CARLI. "L'esito del referendum sulle trivelle conferma quanto in Italia l'istituto referendario sia abusato e non più percepito come realmente incidente dai cittadini - spiega Mirko De Carli, in corsa a Palazzo d'Accursio alle prossime elezioni amministrative -  Per questo in pochi vanno a votare. Queste sono materie di competenza governativa e parlamentare, non referendaria. Noi del Popolo della Famiglia siamo comunque andati a votare lasciando libertà di coscienza. Le dichiarazioni di Renzi? Un bullo che si gongola dell'ennesimo pugno nello stomaco rifilato alla democrazia.

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