rotate-mobile
Politica

Spese 'pazze' in Regione, gli indagati salgono a 42. Legacoop vs magistratura "tempestiva"

Tra gli indagati, oltre a 41 consiglieri, la segretaria di Riva, ex Idv. Il Pd risulterebbe il partito con all'attivo le spese più 'allegre': 18 indagati. Legacoop: "La giustizia verifichi tutto senza avere scadenze che possono creare turbativa in clima elettorale"

Salgono a 42 gli avvisi di fine indagine inviati dalla Procura di Bologna in Regione. Oltre ai 41 consiglieri (tutti i capigruppo all'epoca dell'inchiesta sulle spese dei gruppi, dal giugno 2010 a dicembre 2011, più altri) c'è anche la segretaria di Matteo Riva, ex Idv e ora nel gruppo misto. La donna, Rossella Bolino, come tutti gli altri, sarebbe iscritta nel registro degli indagati per peculato in concorso con Riva per un viaggio del 2010 a Lampedusa per un convegno che costo'' 1.900 euro. Nel Pd sarebbero tutti indagati tranne Palma Costi, Roberta Mori, Tiziano Alessandrini, Stefano Bonaccini (per cui pende una richiesta di archiviazione della stessa Procura), il presidente uscente Vasco Errani e Giuseppe Paruolo.

IL PD GRUPPO PIù 'SPENDACCIONE'. 18 INDAGATI Sarebbe il Pd il gruppo regionale che ha speso pIù ''allegramente'', secondo l'inchiesta della Procura di Bologna che complessivamente contesta a viale Aldo Moro spese per 2 milioni e 87 mila euro. A quanto si apprende al Partito democratico sarebbero contestati 940 mila euro e  gli  indagati sono ben 18. Tra di loro c'è anche l'ex presidente dell'Assemblea legislativa, Matteo Richetti, per il quale dunque via Garibaldi non ha accolto la richiesta di archiviazione presentata. Non ci sarebbe invece Vasco Errani. Tra le spese contestate anche sex toy che una consigliera si sarebbe fatta pagare dai contribuenti.

INDAGATI NEGLI ALTRI PARTITI. Nell'Italia dei valori gli indagati sono due per una cifra complessiva di 423 mila euro. Nel Pdl gli indagati sono 11: 205 mila euro la somma che non torna agli inquirenti. Del Movimento 5 Stelle sono due gli indagati (dunque, se ne deduce che ci sono entrambi gli ex Andrea Defranceschi e Giovanni Favia) per 98 mila euro. Nella Federazione della sinistra risulta un indagato (il capogruppo Roberto Sconciaforni) per 151 mila euro. Per Sel ci sono due indagati (quindi entrambi i consiglieri Gianguido Naldi e Gabriella Meo) con una cifra di 77 mila euro. Nella Lega Nord risultano tre indagati (facile presumere che siano tutti i consiglieri tranne Mauro Manfredini, morto recentemente) per 135 mila euro. Per l'Udc un'indagata la capogruppo Silvia Noe' per 31 mila euro. Infine, c'è un indagato nel gruppo misto per 27 mila euro.

POLEMICHE VS MAGISTRATURA. Una magistratura "tempestiva", la definisce ironicamente il presidente della Legacoop Emilia-Romagna, Giovanni Monti, commentando gli avvisi di fine indagine per 41 consiglieri regionali uscenti. "La giustizia deve verificare tutto quello che deve verificare, ma lo può fare- dichiara Monti, a margine del congresso di Legacoop Bologna- anche senza avere scadenze che possono creare turbativa nei ragionamenti e nel clima per le elezioni prossime", in calendario per il 23 novembre: in questo caso, "secondo me la crea". Certo, "prima di tutto c'è l'onestà, che io credo ci sia. Credo che quei 41 avvisi di fine indagine- afferma Monti- saranno alla fine trasformati in un nulla di fatto, ne sono certo perchè conosco quelle persone". Però la giustizia "fa bene a verificare ed andare fino in fondo", aggiunge il presidente: "L'importante è che questo non turbi il buon andamento della campagna elettorale e il rapporto tra cittadini e candidati".

MEROLA. "Era annunciato, una cosa risaputa. Quindi adesso bisognerà attendere come finiscono le indagini. Bisogna avere fiducia nella magistratura, non fare polemiche e aspettare che ci siano i primi pronunciamenti. Siamo di fronte solo ad avvisi di fine indagine". Così il sindaco di Bologna, Virginio Merola, commenta gli avvisi di fine indagine inviati a 41 consiglieri regionali dell''Emilia-Romagna. Rispetto al tema degli indagati in corsa per un bis, "intanto vediamo chi sono i candidati attuali che sono coinvolti in questo provvedimento", afferma Merola, lasciando il congresso di Legacoop. Gli avvisi, però, rischiano di avvelenare il clima della campagna elettorale? "Penso che di queste elezioni non se ne stia parlando molto. Sicuramente questa notizia non aiuta queste elezioni, sicuramente- risponde il sindaco- varrebbe pena di dire che questa notizia era abbondantemente annunciata. Così come vale la pena di dire che quello che le forze politiche dovevano fare per reagire, in questo caso il Pd, è stato fatto, le candidature sono state completamente rinnovate".

(agenzia Dire)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spese 'pazze' in Regione, gli indagati salgono a 42. Legacoop vs magistratura "tempestiva"

BolognaToday è in caricamento