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Autonomia Emilia-Romagna, via libera in aula: 'Non metteremo nuove tasse'

Si alla trattativa ufficiale col Governo per avere più competenze in alcuni settori: lavoro, ricerca e imprese, ambiente, infrastrutture e territorio e tutela della salute

Si alla trattativa ufficiale col Governo per avere più competenze in alcuni settori: lavoro, ricerca e imprese, ambiente, infrastrutture e territorio e tutela della salute. 'Maggiore autonomia', questa sarà la richiesta della regione Emilia-Romagna che però, come sottolineato dal Presidente Stefano Bonaccini ieri in aula, non metterà nuove tasse, né chiederà al Governo maggiori risorse. L'auspicio è di trattenere sul territorio una parte del gettito fiscale maturato in regione.

La Lega Nord dal canto suo rilancia il referendum sull'autonomia della regione e sulla separazione tra Emilia e Romagna. "Raccoglieremo le 80.000 firme in tre mesi previste dallo statuto della Regione",

Bonaccini che informerà l'Assemblea legislativa "con cadenza periodica, sugli esiti del negoziato con il Governo nazionale", ieri ha visto srotolare le bandiere della Catalogna da parte degli esponenti del Carroccio: "Parlate di autonomia fiscale, federalismo, secessione, Regione a statuto speciale e devolution, ma non sono la stessa cosa", accusa il Presidente e del resto neanche il Pd romagnolo appoggia l'idea di dividere in due la regione.

Anche le Province dell'Emilia-Romagna si schierano al fianco della Giunta regionale e del presidente Stefano Bonaccini, per chiedere al Governo maggiore autonomia. "E' tempo che in questo Paese le Regioni virtuose e con i conti in ordine vengano premiate con maggiori risorse per poter meglio assicurare equità e crescita", scrivono in una nota il numero uno dell'Upi Emilia-Romagna, Giammaria Manghi, e i presidenti delle altre Province che sperano che l'obiettivo "possa essere raggiunto in tempi brevi", sicure che la maggiore autonomia "produrrà non solo benefici reali alle comunità, ma consentirà anche migliori condizioni per il lavoro che gli enti locali svolgono sul territorio, rendendoli ancora più credibili e funzionali al soddisfacimento delle esigenze della quotidianità". (dire)

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