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Faac, la Curia licenzia 50 dipendenti: Salvini oggi a Bologna al loro fianco

La multinazionale, ereditata dall'Arcidiocesi bolognese, chiude uno dei suoi stabilimenti. Il leader della Lega Nord sbarca in città, con una delegazione di dipendenti Faac

Matteo Salvini, leader della Lega Nord, oggi a Bologna, per portare avanti la propria 'crociata' contro la Curia felsinea. Casus belli la chiusura dello stabilimento di Grassobbio, nel beramasco, (e il licenziamento di 50 dipendenti) della Faac - la multinazionale produttrice di motori per cancelli automatici, che conta oltre 1500  dipendenti sparsi in vari siti in Europa - lasciata in eredità all'Arcidiocesi bolognese dal defunto titolare Michelangelo Manini. Valore del lascito, circa 1,7 miliardi (60 milioni dei quali andati ai familiari di Manini, al termine di una serrata battaglia legale con la Curia).

Proprio insieme ad una delegazioni di operai licenziati, l'esponente del Carroccio è sbarcato in città oggi, per "bussare" alle porte del Cardinal Caffarra. L'europarlamentare è arrivato intorno alle 17, dove ha convocato una conferenza proprio davanti alla Curia, in piazzetta Prendiparte. 

Salvini oggi ha ricordato che la Faac prospera e domani festeggia i suoi 50 anni di attività. Di converso ci sono 50 famiglie in mezzo ad una strada perchè la "Chiesa ha deciso di spostare la manodopera nei Paesi in cui costa meno". Tra gli operi licenziati sul posto, c'è chi ha voluto ricordare che  'nessuno si è interessato alla nostra situazione, eccetto la Lega', lamentando l'assenza istituzionale intorno alla loro vicenda.
A spalleggiare il leader del Carroccio, sono presenti i colleghi di partito: il futuro candidato sindaco leghista Lucia Borgonzoni, il consigliere regionale Daniele Marchetti, il vicepresidente dell’assemblea legislativa emiliano-romagnola Fabio Rainieri, e il parlamentare Gianluca Pini.

La mobilitazione di oggi è solo l'ultima mossa contro i religiosi emiliani, già duramente attaccati in varie occasioni dai leghisti, che hanno sposato la causa dei lavoratori, rimarcando in sintesi come la Chiesa non si curi del fatto che decine di famiglie italiane a causa loro resteranno senza stipendio. 

Del tema si era occupata anche la trasmissione "La Gabbia",  ai microfoni di LA7 aveva parlato il braccio destro di Caffarra, monsignor Silvagni, facendo notare che per conto dell'Arcidiocesi operano in Faac 3 curatori di sua nomina, inquanto il "lavoro dei religiosi è un altro". Alla domanda del cronista se fossero disposti ad incontrare i lavoratori licenziati, il Monsignore aveva risposto 'non credo sia compito nostro'.  

Matteo Salvini a Bologna con i dipendenti Faac licenziati

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