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Scuole Carracci, Rizzo Nervo: "Demolite e ricostruite entro il 2017"

Rassicurati gli abitanti della zona che paventavano la speculazione edilizia sull'area. Insoddisfatti i genitori degli alunni dirottati alle Guinizzelli che lamentano tempi lunghi e chiedono almeno l'autobus gratuito per accompagnare i ragazzi

Dopo la chiusura nel 2010 per problemi strutturali, la scuola media statale di via Battaglia era stata anche materia di campagna elettorale per Virginio Merola che aveva assicurato un intervento economico. “La scuola media Carracci sarà demolita e ricostruita”. E’ la conferma dell’’Assessore Sanità, Sport, Lavori Pubblici e Protezione Civile Luca Rizzo Nervo intervenuto ieri al consiglio del quartiere Saragozza anche per rassicurare gli abitanti della zona che paventavano la speculazione edilizia sull’area.
Nessuna ristrutturazione dunque, che non garantirebbe gli standard di sicurezza obbligatori, ma 4,5 milioni di euro per la totale ricostruzione entro il 2017.

Atti vandalici. La scuola era stata chiusa nel giugno 2010 per motivi di sicurezza. Il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Massimo Bugani lo scorso 2 luglio aveva interpellato l’Assessore sui tempi di ripristino e denunciato il progressivo degrado della struttura, tra le poche a Bologna inserite in un parco: vetri rotti, infissi demoliti, allagamenti, distruzione delle strumentazioni dei laboratori, atti vandalici in altre parole. “L’amministrazione ha già provveduto a riparare l’impianto di allarme, il sistema antincendio anch’esso danneggiato e provvederà a rafforzare le serrature delle porte e delle finestre”, dichiarava Rizzo Nervo in quella sede.

Le reazioni. Non sono soddisfatti i genitori degli alunni dirottati alle Guinizzelli di via Cà Selvatica che lamentano i tempi lunghi e chiedono almeno l'autobus gratuito per accompagnare i ragazzi. “Se avessi più risorse, e la possibilità di spenderle, faremmo l'intervento sulla scuola prima, ma così ora non è”, in pratica le consuete risposte degli amministratori sui tagli alle quali pare ci dovremo abituare.
I residenti della zona si augurano che l’area, la scuola il parco e alcuni campi sportivi, torni ad essere un centro di aggregazione.

 

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