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Segretaria di Bersani: Zoia Veronesi interrogata a Bologna

E' durato tre ore e mezzo l'interrogatorio della segretaria del segretario Pd. L'Avvocato della Difesa Trombetta: "Precisazioni a dimostrazione della insussistenza dell'ipotesi di reato che le è stato contestato"

"La sig.ra Veronesi ha puntualmente risposto a tutte le domande poste dagli inquirenti, fornendo specifiche precisazioni a dimostrazione della insussistenza dell'ipotesi di reato che le è stato contestato". Lo afferma l'avv.Paolo Trombetti, difensore di Zoia Veronesi, in un breve comunicato a cui ha affidato la posizione della difesa dopo l'interrogatorio e la "fuga" davanti ai giornalisti dalla Procura. "La sig.ra Veronesi si è presentata stamane alla Procura della Repubblica - dice ancora la nota di Trombetti - ed ha reso interrogatorio (il cui verbale è stato secretato in ragione delle indagini in corso) ai Pm Di Giorgio e Giovannini".

L'INTERROGATORIO. Complessivamente è durato circa tre ore e mezzo. Erano presenti anche gli investigatori della Guardia di Finanza. Zoia Veronesi ha risposto a tutte le domande. Poi la segretaria di Pier Luigi Bersani e il suo avvocato sono scesi nel garage, dove li attendeva un'Alfa a bordo della quale sono usciti, sfrecciando a velocità sostenuta davanti a fotografi e giornalisti. L'avvocato Trombetti ha preso posto di fianco all'autista. Dalle foto scattate si notano i finestrini posteriori oscurati in modo rudimentale con delle foglie. Non si vede Zoia Veronesi, ma si intravede una persona vestita di rosso accovacciata sul sedile posteriore.

PROSEGUONO GLI ACCERTAMENTI. Intanto gli accertamenti andranno avanti, probabilmente sentendo le altre persone della Regione Emilia-Romagna che lavorano a Roma e anche Bruno Solaroli, capo gabinetto della giunta dell'Emilia-Romagna nel precedente mandato del governatore Vasco Errani. Per Solaroli, ex parlamentare e sindaco di Imola, è ipotizzato - come si era appreso ieri - l'abuso di ufficio. Firmò le carte per l'incarico alla Veronesi. Ieri Solaroli, dopo che era uscita la notizia del suo coinvolgimento nell'inchiesta, aveva detto, di avere in proposito "solo notizie giornalistiche" e di non avere ricevuto "nessuna comunicazione dalla Procura sulla mia situazione nell'inchiesta". Oggi però si è appreso che circa un anno e mezzo fa ha ricevuto una informazione di garanzia.

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