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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Elezioni Amministrative, sondaggio Delos: 'Merola non tira, ma non ha alternative'

Tiepido il giudizio su Merola, Allo stesso tempo, però, nel campo del centrosinistra "non ci sono personalità alternative" che gli elettori vorrebbero vedere a Palazzo D'Accursio. Morale della favola? "Il Pd è in grave imbarazzo, la maionese è destinata a impazzire"

Il "cavallo" Virginio Merola "non tira e bruca poco". Insomma, "non entusiasma". Inoltre, "le primarie sono diventate un talmud, non esiste più per l'elettorato un secondo mandato automatico". Dunque, candidare l'attuale sindaco di Bologna al bis senza primarie "rischia di renderlo ancora più debole e impopolare". Allo stesso tempo, però, nel campo del centrosinistra "non ci sono personalità alternative" che gli elettori vorrebbero vedere sullo scranno più alto di Palazzo D'Accursio. Morale della favola? "Il Pd è in grave imbarazzo, la maionese è destinata a impazzire".
Parola del sociologo Fausto Anderlini, che per conto della sua associazione "Ri-cominciamo da sinistra" ha condotto un sondaggio - realizzato da Delos - sugli orientamenti politici dei bolognesi, in vista delle elezioni amministrative dell'anno prossimo.

Un appuntamento che "ripeteremo ogni tre mesi", assicura Anderlini, oggi in conferenza stampa. I numeri del sondaggio (un campione di 600 persone stratificate per età, sesso e zona di residenza, contattate tra il 15 e il 20 aprile) in sintesi sono questi: la maggioranza (52,1%) da' un giudizio tiepido sull'operato di Merola (tra positivo e appena sufficiente, nessun ottimo), mentre il 36,4% boccia il sindaco (l'11,4% non sa).
L'andamento delle risposte è simile anche per la Giunta nel suo complesso.

Chi voterebbe però per la riconferma del sindaco nel 2016 sarebbe solo il 35% (ma il 31% solo con le primarie), mentre il 45% ne ha avuto abbastanza del primo mandato e un altro 20% è indeciso. Di pari passo con un giudizio mediocre su Merola viaggia una "percezione negativa sull'evoluzione della qualità della vita" negli ultimi anni (lo sostiene il 64% degli intervistati) e un "diffuso disagio sociale": il lavoro è in cima alle preoccupazioni e "più della metà delle famiglie fatica a tirare avanti". Tutti ingredienti che fanno schizzare alle stelle l'astensionismo.

Dal sondaggio condotto da Delos, infatti, risulta che solo il 38,4% degli intervistati sarebbe propenso a recarsi alle urne se fosse chiamato oggi al voto per le comunali. Alle ultime elezioni regionali di novembre, a Bologna andò a votare poco più del 40% (fu il 37% in Emilia-Romagna). "L'astensionismo è in crescita, ormai è diventato un tratto identitario maggioritario dell'elettorato- analizza Anderlini- fino a qualche anno fa chi si asteneva si vergognava a dirlo, lo viveva come una colpa. Oggi invece è una corsa a dichiarare che ci si asterrà, è un aventinismo politico". Secondo il sociologo, sarà "arduo bucare questo muro, la gente ha perso fiducia nelle parole della politica".

Il Pd, tra l'altro, oltre a Merola sembra non avere alternative. Alla domanda aperta prevista dal sondaggio su chi vorrebbe come sindaco, riferisce Anderlini, "non mi hanno risposto". Più successo invece ha avuto la domanda sui padri nobili del passato. "Hanno citato Berlinguer, Dozza, Zangheri, Imbeni e anche Maurizio Cevenini", spiega il sociologo. Insomma, nonostante i nomi alternativi a Merola che circolano in questi giorni (come il rettore uscente Ivano Dionigi), "è improbabile che il Pd tiri fuori dal cappello" quello capace di infiammare davvero il popolo. A conti fatti, dunque, "chiunque abbia un po' di senso morale della politica, di fronte a questi dati si sentirebbe disperato- manda a dire Anderlini- chi invece ha un atteggiamento cinico e disincantato, è il suo momento".

Con il Pd di Bologna che è andato in crisi sul secondo mandato del sindaco Virginio Merola, la sinistra ha l'occasione di giocarsi le sue carte. A patto che l'area si ricompatti ed esca dall'irrilevanza. A sostenerlo è l'ex leader della Cgil, Danilo Gruppi, che ha creato l'associazione ''Ri-cominciamo da sinistra'' insieme ad Anderlini, che potrebbe anche essere il prologo di un'avventura elettorale alle amministrative del 2016 a Bologna. "Ora la situazione sembra aperta a qualsiasi tipo di evoluzione", lascia aperta la porta Gruppi. La speranza dell'associazione ora è che "la sinistra si riorganizzi andando oltre i propri settarismi- richiama tutti l'ex leader Cgil- abbandonando questa tendenza esasperata alla frammentazione che produce irrilevanza".

(agenzia Dire)

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