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Rusco sui banchi della Regione: la Lega dice No alla spazzatura di Napoli

Un gesto di dissenso verso l'accoglienza dei rifiuti provenienti dall'emergenza campana. Bernardini e i suoi portano in assemblea legislativa sacchi neri con la scritta No. Ma in Giunta, a maggioranza, arriva l'ok

Tre grossi sacchi neri del “rusco”, con tanto di scritta NO, piazzati sui banchi dell’Assemblea legislativa che si è tenuta ieri nel palazzo della Regione. Così Manes Bernardini, ex candidato sindaco e consigliere alla Giunta regionale, insieme ai leghisti Roberto Corradi e Stefano Cavalli hanno voluto ribadire, chiara e secca, la propria posizione contraria ad accogliere in Emilia-Romagna parte dei rifiuti dell' emergenza di Napoli.

Il dibattito era stato sollecitato dal Pdl, pure contrario, e formalmente è stato avviato in base a tre risoluzioni: una della Lega nord, una del Pdl e una del Movimento 5 Stelle con la maggioranza (Pd, Idv, Fds e Sel-Verdi) e l'Udc.

A nulla è servita la “colorita” protesta della Lega, il dibattito si è concluso approvando a maggioranza (contrari Pdl e Lega nord) la risoluzione (sottoscritta dal Movimento 5 Stelle, Pd, Idv, Sel-Verdi, Fds e Udc) che invita la Giunta regionale a dare la propria disponibilità ad ospitare nelle discariche dell'Emilia-Romagna quantitativi di rifiuti da concordare, provenienti da Napoli o dalla Campania.

Respinte, dunque, le due risoluzioni di Lega e Pdl che, al contrario, chiedevano di non dare la propria disponibilità.
"Dal 1994 ad oggi – lamenta la Lega in una nota - abbiamo speso circa 8.000 milioni per lo smaltimento dei rifiuti napoletani ma, a 17 anni dal primo intervento, la Regione Campania e la città di Napoli, in particolare, si trovano ancora in piena emergenza". Già "con una lettera inviata lo scorso 1 giugno, il capogruppo leghista Mauro Manfredini sollecitò il presidente Vasco Errani, che è anche presidente della Conferenza delle Regioni, a non fornire consenso e sostegno" al neo sindaco di Napoli, De Magistris.

Bocciate pure le altre due risoluzioni di mesi fa, una del Pdl che chiedeva quantomeno una rotazione dei siti "per evitare di sollevare le giuste proteste dei residenti dei Comuni che hanno già ospitato queste iniziative di aiuto" alla Campania; l'altra del 'grillino' Favia che conteneva un invito al Governo e al Parlamento ad assumere la questione campana "come problema di dimensione nazionale la cui soluzione completa ha bisogno di accurate strategie non legate alla semplice gestione dell'emergenza".
 

(fonte Ansa)

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