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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Fiera / Viale Aldo Moro

Indagine sulle spese in Regione, la Presidente Costi: "Assemblea virtuosa!"

Si parla di scontrini per bagni pubblici, phon, divano letto, penna da 500 euro, salumi, vini pregiati e caramelle, ma la Procura non ha confermato

"Serenità" vera o presunta è la parola che corre in via Aldo Moro, dove, dopo un anno di indagini, la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i capigruppo dei partiti in Consiglio Regionale Emilia-Romagna. 

Si parla di scontrini da circa 50 cent per aver utilizzato bagni pubblici, ma anche di asciugacapelli, divano letto, lussuosa penna da 500 euro, salumi, vini pregiati, caramelle. Nel fascicolo per peculato risultano indagati i capigruppo dell'attuale legislatura (Pd, Pdl, Idv, Udc, Ln, M5S, Sel-Verdi, Misto), ovvero coloro che hanno firmato i rendiconti. Ma non è detto che l'indagine non si allarghi ed è possibile che a breve singoli consiglieri siano chiamati a rispondere personalmente di ogni spesa ritenuta illecita dagli inquirenti.

Tuttavia "La procura non intende confermare notizie riguardanti eventuali iscrizioni nel registro degli indagati - ha detto il procuratore aggiunto Valter Giovannini - le indagini in un caso complesso come questo servono al loro esito se, del caso, ad attribuire le singole responsabilità". 

LA PRESIDENTE. A difesa dell'operato del Consiglio ieri è intervenuto la Presidente Palma Costi: “L’Assemblea legislativa ha sempre avuto norme molto puntuali in materia di spesa e a queste regole ci siamo sempre attenuti - si legge nella nota - già con la legge regionale 32 del 1997 si  è dotata di revisori contabili, il Comitato tecnico per il controllo del rendiconto, composto da professionisti esterni all’Ente, chiamati alla validazione dei resoconti. Anche per questo il recepimento del decreto legge 174/2012 sui costi della politica è stato per noi un passaggio pressoche naturale: abbiamo approvato tutte le misure in esso previste, misure in alcuni casi già anticipate in nostre leggi e regolamenti".

Costi non ci sta e ribadisce che "l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna resta dunque un’Assemblea virtuosa, che non può essere descritta altrimenti, nella quale si è sempre operato, e si continua ad operare, nell’interesse della collettività. Confermo la linea di grande trasparenza, peraltro sempre condivisa dai presidenti dei Gruppi consiliari, e la piena collaborazione con la Magistratura, chiamata a verificare per quanto di competenza il rispetto delle leggi e delle regole”.

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