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Strage 2 agosto: il Governo da forfait. Pd e Idv in polemica. Pdl difende

Il Governo non manderà suoi diretti rappresentati alla commemorazione dell'attentato. Dopo la delusione dei familiari delle vittime, divampano le polemiche nel mondo della politica

Per il secondo anno consecutivo il Governo diserta la manifestazione in commemorazione della strage del 2 agosto 1980 e delega come sostituto il prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia. Delusi i familiari delle vittime che parlano di "ritorsione". Ma la delusione si estende anche alla politica locale.
 
BERNINI. Dura l'Italia dei Valori, che con la coordinatrice regionale Silvana Mura ha chiesto l'intercessione del neoministro alle politiche comunitarie, la bolognese Anna Maria Bernini, "che ci auguriamo voglia far sentire la sua voce per dissociarsi da una decisione del governo che offende la memoria della sua città".

DONINI. Il segretario del Partito democratico di Bologna, Raffaele Donini, si mostra sdegnato. “La decisione di non partecipare alla commemorazione della strage del 2 agosto da parte del governo è un atto di irresponsabilità. L’assenza di ministri a Bologna rende evidente il disimpegno di questo esecutivo nei confronti dei familiari delle vittime, che da anni chiedono di abolire il segreto di Stato e attendono l’applicazione della legge sui riconoscimenti previdenziali. Un disimpegno che rappresenta uno schiaffo anche per tutta la città di Bologna e per quella maggioranza di italiani che crede fermamente nell’importanza della memoria e chiede un impegno preciso perché sia fatta finalmente luce sui mandanti di quella orribile strage.”

DE MARIA. Sempre dalle fila del Pd si erge la voce di Andrea De Maria, Responsabile nazionale del partito, che si unisce alle dichiarazioni di sconcerto, "prima fra tutte - dice De Maria - quella del presidente dell’Associazione Familiari delle Vittime  di chi ha dovuto registrare l’assenza del governo alle cerimonie, il prossimo 2 agosto, nell’anniversario della strage alla stazione di Bologna. Quel giorno deve essere un’occasione di unità e di presenza, prima di tutto delle istituzioni, accanto ai superstiti e ai familiari delle vittime".

Secondo il pidiellino "la presenza è doverosa, deve dimostrare che non si dimentica quanto è accaduto e ci si impegna per affermare i principi di legalità, rifiuto del terrorismo e della violenza, difesa delle libertà democratiche.". Infine si auspico che "il governo rifletta in merito e modifichi questo orientamento negativo e sbagliato”.

GARAGNANI. Voce fuori dal coro è quella del popolo delle libertà. La scelta del governo è stata infatti difesa dal coordinatore cittadino Fabio Garagnani. "La scelta di basso profilo politico - ha detto - mi pare opportuna, per reagire alle strumentalizzazioni politiche poste in essere dalla sinistra in questi anni che hanno assunto sempre un violento tono anti- governativo, che nulla aveva a che fare con la doverosa solidarietà alle vittime ed ai loro parenti". La strage, secondo Garagnani, "é stata utilizzata dalla sinistra per finalità politiche ben precise".

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