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Stragi di Bologna e Ustica, Renzi toglie il segreto di stato: rottura con la vecchia politica?

Il premier ha firmato la "declassificazione degli atti riservati sulle stragi" che considera un "dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime"

I documenti relativi alle stragi alla Stazione di Bologna, Ustica, treno Italicus, rapido 904, queste, oltre a quelle di Peteano, Gioia Tauro, Piazza Fontana e Piazza della Loggia, non sono più segreto di stato, ovvero potranno essere consultati da tutti i cittadini.

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha firmato quella che in gergo tecnico viene chiamata "declassificazione degli atti riservati sulle stragi" che lo stesso premier considera un "dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime".

Una rottura con la vecchia politica e gli anni bui dei depistaggi e degli "armadi della vergogna"? La decisione ha incontrato l'approvazione di tutto il mondo politico, anche se non mancano voci discordanti, come quella di Beppe Grillo che considera la firma di Renzi una trovata elettorale che desecreta "solo ciò che è già pubblico da anni" quindi "una balla".

Non cede su Ustica il senatore Ncd Carlo Giovanardi che ribadisce la sua teoria sulla bomba nella toilette del DC9, al quale Sergio Lo Giudice, già consigliere comunale a Bologna e ora senatore PD replica: "Giovanardi la smetta di profanare la storia d’Italia con le sue dichiarazioni su Ustica. Ogni sua esternazione sulla favoletta della bomba nella toilette del DC9 esploso il 27 giugno del 1980 è un’offesa alla memoria delle 81 vittime e al desiderio di verità dei familiari.”

27 giugno 1980: il Museo della Memoria di Ustica

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