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Test 'antidroga' per consiglieri e assessori: proposta bocciata

Sì di Lega nord e Udc al progetto di legge presentato dal Pdl stroncato però da tutta la maggioranza. Fabio Filippi: "a rischio la stabilità del sistema"

Non si farà nessun test 'antidroga' per verificare se i nostri politici assumano o meno sostanze illecite. E' quanto deciso dall'Assemblea legislativa, che a maggioranza ha rifiutato il progetto di legge presentato da Fabio Filippi (Pdl) , che puntava appunto ad imporre analisi tossicologiche per i consiglieri regionali  e gli assessori.

Lega nord e Udc hanno appoggiato la proposta, ma il documento di Antonio Mumolo (Pd)  ha stroncato le sorti in Aula - dov'era giunto già con il parere negativo della commissione - è stato appoggiato da tutta la maggioranza: Pd, Idv, FdS, Sel-Verdi e Misto. Bocciata, seppure con una maggioranza leggermente diversa, anche la risoluzione con cui Pdl, Lega Nord e Udc avrebbero comunque voluto impegnare la Giunta regionale a prevedere il test per consiglieri e assessori e, insieme, condannare "la cultura e l'utilizzo delle sostanze stupefacenti".

Filippi sentiva di dover imporre agli amministratori regionali "il dovere di operare per il bene comune, compreso il contrasto alla diffusione delle droghe", come ha scritto nella relazione al testo di legge: "chi ricopre cariche pubbliche e fa uso di droghe è fortemente ricattabile", mettendo "a rischio la stabilità del sistema". Se fosse diventato legge, l'art.2 - poi ammorbidito da emendamenti che però non sono stati accolti -prevedeva sanzioni per chi fosse risultato positivo a certe sostanze, fino alla decadenza dalla carica, alla perdita degli emolumenti e limiti per un'eventuale ricandidatura. Per colpa della neve però il dibattito non l'ha aperto Filippi, che da tempo porta la bandiera di questa battaglia, tanto che poi più tardi si è sentito di ringraziare chi si è espresso a favore del suo testo: l'onere dell'incipit è toccato al collega di partito Andrea Pollastri. Quando poi è riuscito ad arrivare in Aula, Filippi ha ribadito che "alla classe politica spetta il compito di dare l'esempio, per riacquistare la fiducia nei cittadini, già così minata". Decisamente contrario Mumolo, che da avvocato ha giudicato "del tutto improprio" usare una legge regionale per questo provvedimento: 'invotabile' il testo, contrasta con leggi statali e con la Costituzione, e non adeguati gli emendamenti proposti. Il Pd, ha precisato, è disposto a un percorso comune, diverso, per identificare quello che la Regione può concretamente fare contro la droga e le mafie.

 


(ANSA)
 

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