Non si fermano le polemiche intorno a Silvia Giannini per il suo doppio incarico di vicesindaco di Bologna e membro del Cda di 'Cir', uno dei più grandi gruppi industriali italiani.

La nomina della Giannini in Cir già fece balzare sulle poltrone Grillini e leghisti. Giovanni Favia sbottò: "E' inammissibile che la cosa pubblica sia gestita con un occhio a quella privata e in Regione abbiamo depositato da quasi un anno la nostra legge anti-casta, che arriverà in commissione dopo l'estate".  Manes Bernardini fece eco: "Si predica bene e si razzola male perché il doppio incarico stride con gli indirizzi approvati".

Ma anche il Pdl non è rimasto silente ed il deputato Fabio Garagnani ha presentato un'interpellanza al Governo per denunciare "l'evidente anomalia" del doppio incarico del vicesindaco. Per il parlamentare, che é anche coordinatore cittadino del Pdl, la situazione della Giannini "é ben più grave (rispetto al conflitto di interessi di Berlusconi) e soprattutto emblematica del rapporto organico fra sinistra e gruppo De Benedetti conosciuto in tutta Italia".

In una nota Garagnani spiega che "al di la della buona fede del vicesindaco, che per ora non metto in discussione, un conflitto di interessi potrebbe sorgere in ogni momento". Da qui la richiesta al governo di verificare eventuali anomalie sul doppio incarico. E rivolgendosi al sindaco ha concluso: "Chi governa ha il dovere della chiarezza davanti agli elettori e in questa vicenda mi pare che chiarezza non ci sia, caro Merola!".