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Merola riscrive un manifesto PD: "Dirigenza inadeguata, sistema feudale, sostengo Renzi"

Agguerrito contro il Partito Democratico per le ultime defezioni, in una lettera spiega il motivo della sua virata verso Matteo Renzi: "Oligarchia di correnti"

Il  sindaco di Bologna, con una lettera aperta al Corriere di Bologna riscrive una sorta di manifesto del partito: così replica al fondo di Sofia Venturi che ieri, dalla pagine bolognesi del quotidiano, ha analizzato la svolta del primo cittadino verso Matteo Renzi.

In Italia ''c'è una prateria da conquistare. Noi siamo invece rimasti in un fortino che è indifendibile ed è inutile al Paese... "scrive con decisione "Abbiamo perso perché non abbiamo proposto un leader e dei contenuti capaci di conquistare un elettorato mobile, sfiduciato, in gran parte in attesa dell'astensionismo''.

Riguardo a Bologna  "negli ultimi anni (dal 1999) e', in questo senso, per il centrosinistra, la storia di un mancato riformismo... Qui la politica ha preso molto, molto di più, di quello che ha dato ai propri cittadini, comprendendo nella politica l'insieme dei gruppi dirigenti, non solo i partiti''.

Secondo Merola ''un Partito Democratico non può essere una oligarchia di correnti e un sistema feudale. Questo gruppo dirigente, tutto, si è dimostrato inadeguato e va rinnovato'', mentre il partito dovrebbe essere strutturato come ''un campo aperto democratico, un luogo dove iscritti ed elettori deliberano con il loro voto sulle scelte fondamentali locali e nazionali sulla base di adeguate e informate istruttorie''. Fondamentale la leadership dunque '"Per essere riformisti occorre avere coraggio e assumere il rischio del cambiamento autentico, cioè rischiare di perdere vecchi consensi per guadagnarne nuovi: questo rappresenta Renzi e per questo lo sostengo come premier''.

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