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Consiglieri regionali: in pochi rinunciano alla pensione privilegiata

Il 7 gennaio i 50 consiglieri regionali hanno ricevuto i moduli di rinuncia al vitalizio da restituire entro il 15 gennaio o dal 1 luglio di ogni anno. Vediamo chi ha rinunciato alla "pensione privilegiata"

“Ho appena inviato la comunicazione per interrompere i versamenti relativi alla legge 32/1997 che regola l'assegno vitalizio", ha annunciato il 15 gennaio il consigliere 5 Stelle Andrea Defranceschi. Pare che vi siano stati altri “annunci”, ma al momento si conoscono i nomi di 13 consiglieri “morigerati”. L'abolizione dei vitalizi è valida dalla prossima legislatura, mentre per i consiglieri in carica è volontaria.

I NO-VITALIZIO. Hanno inviato per tempo la rinuncia: i leghisti Manes Bernardini e Stefano Cavalli, Silvia Noè, Udc, l’ex presidente dell’Assemblea Legislativa Matteo Richetti, anch’egli in corsa per il Parlamento nelle liste del PD, e Stefano Bonaccini, responsabile regionale PD. Sempre per il PD Thomas Casadei, Antonio Mumolo, Rita Moriconi, Giuseppe Pagani, Anna Pariani, Giuseppe Paruolo, Damiano Zoffoli e ultima, non certo per importanza, le neo-eletta Presidente dell’Assemblea Legislativa, Palma Costi. Dal primo gennaio, Alberto Vecchi, Pdl, e Roberto Corradi, Lega Nord, hanno solo rinunciato al versamento di altri contributi.

“Sin dall'arrivo in Regione, presentammo la prima proposta pochi giorni dopo l'insediamento, quasi tre anni fa”, sottolinea Defranceschi. In effetti anche Giovanni Favia, dimissionario consigliere ex 5 Stelle, in corsa per il Parlamento nella lista di Antonio Ingroia, aveva annunciato la propria rinuncia, ma ha dichiarato di non essere stato informato della scadenza. La direzione generale dell'Assemblea Legislativa fa sapere però di aver inviato ai consiglieri le indicazioni fissate dalla legge regionale 17/2012, approvata prima di Natale, il 7 gennaio, allegando i moduli per la richiesta di rinuncia da ritornare alla Presidenza dell'Assemblea entro il 15 gennaio o dal 1° luglio di ogni anno. Sembra che Favia abbia tentato di depositare la denuncia la sera del 15 gennaio, ma dovrà attendere il primo luglio in caso di non accettazione.

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