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La denuncia: "Sito regionale su AIDS non aggiornato. Gravi le conseguenze"

Sandro Mattioli, presidente di Plus Onlus, punta il dito contro il portale, dove "mancano le info sulle modalità di accesso alla profilassi pre-esposizione e i risultati dello studio Partner2". Non solo...

“ll portale www.helpaids.it gestito dalla Regione Emilia-Romagna e pensato per offrire all’utenza informazioni utili sull’infezione da Hiv e sui metodi di prevenzione, risulta fermo al 2016, salvo superficiali aggiornamenti realizzati in occasione del 1 dicembre 2017, e in una sottosezione. Non c'è nessun aggiornamento sulla profilassi pre-esposizione (PrEP) e sulla capacità della terapia di impedire la trasmissibilità dell’infezione, e le conseguenze sulla qualità del servizio erogato sono molteplici”. A denunciare la poca informazione su temi fondamentali che ruotano intorno l’infezione dell’Hiv è Sandro Mattioli, presidente dell’associazione Plus Onlus che punta ad affrontare l’Hiv non solo sul piano sanitario e ospedaliero, ma anche sociale, aiutando e supportando chi  la contrae. Plus onlus, infatti, tenendo presenti i temi scientifici, dà ampio spazio ai problemi che hanno un forte peso sulla vita delle persone, e che spesso incidono direttamente anche sulla gestione clinica. “La Regione non mostra un grande interesse nell’aggiornare le pagine del portale – sottolinea Mattioli – ed è forte il rischio di dare informazioni parziali o contraddittorie. Non ci sono i dati aggiornati della situazione epidemiologica regionale, anzi, c’è una scheda sintetica con pochi e dati e qualche tabella che risale al 2016 e i dati completi più recenti sono al 2015”.

L’associazione, infatti, denuncia che le conseguenze sulla qualità del servizio erogato sono molteplici: “Si parte da un ingiustificato allarme sulla pericolosità del liquido pre-spermatico, fino all’assenza d’informazioni scientifiche attuali su PrEP e TasP – si legge in una nota - Mancano sia le modalità di accesso alla profilassi pre-esposizione mediante prescrizione di un medico specialista, sia i risultati dello studio Partner2, che hanno cementato la validità della terapia come prevenzione, ovvero la non contagiosità delle persone sieropositive in terapia efficace. Ciliegina sulla torta: la tendenza a usare il termine malattia invece di infezione”. E tra i temi fondamentali c’è la PrEp: profilassi, ossia prevenzione, pre-esposizione. Una terapia che consiste nell’assunzione di medicinali per prevenire un’infezione. Nel caso dell’Hiv, si tratta di pastiglie da assumere prima di un rapporto sessuale e/o di un comportamento a rischio. La PrEP, quindi, è usata da persone senza Hiv, al fine di non diventare Hiv-positive, ed è diversa dalla Pep o profilassi post-esposizione, che consiste nel prendere tre farmaci contro l’HIV subito dopo (entro poche ore) da un episodio a rischio di infezione, per evitare di contrarre il virus.

“La PrEp è autorizzata – incalza Mattioli – e l’Aifa ha decretato che può essere venduto in farmacia ai privati ,dietro prescrizione di un medico infettivologo. Si tratta di un flacone con 30 pastiglie che costa 70 euro. Come associazione aiutiamo chiunque si rivolga a noi, aiutandoli a capire e comprendere l’infezione, indirizzandole nel giusto percorso nell’ambito del progetto “Sex Check”, dando informazioni sulla PrEp e su come accedervi, tanto che c’è anche una medico infettivologo”. E conclude: “Sulla modalità di infezione è ora che ci mettiamo al passo con gli studi. Siamo orgogliosi di stare in una Regione come l’Emilia Romagna che è sempre stata molto avanti su questi temi, ma siamo basiti su come è messo questo portale, non c’è la giusta informazione, e su un tema delicato come questo non è ammissibile”.

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