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"Batterio killer", Salus: " Al tempo, l’esistenza del micobatterio tramite l’uso dei macchinari non era conosciuta"

Così fa sapere attraverso una nota la struttura emiliana, tenendo a precisare che "All’epoca dei fatti, l’esistenza e la probabilità di esposizione al micobatterio tramite l’utilizzo di questi macchinari non poteva essere conosciuta"

Dopo l'avvio dei controlli da parte della Regione Emilia Romagna sul caso del "batterio killer" che avrebbe portato al decesso di due pazienti operati presso iL Salus Hospital di Reggio Emilia, la struttura coinvolta fa chiarezza. "In seguito alla presunta contrazione del Mycobacterium chimaera, su circa 2mila interventi cardiochirurgici eseguiti presso la struttura di Reggio Emilia, si evidenzia che attualmente sono stati presi in considerazione solo due casi. I pazienti cardiochirurgici coinvolti nell’indagine erano affetti da polipatologie e al momento non risultano ulteriori comunicazioni di casi accertati".

Dalla struttura poi sottolienano che "all’epoca dei fatti, l’esistenza e la probabilità di esposizione al micobatterio tramite l’utilizzo di questi macchinari non poteva essere conosciuta in quanto la conoscenza di tale problematica è avvenuta per il mondo medico italiano successivamente ai fatti citati".

Batterio killer, quali i macchinari sotto la lente di ingrandimento

I macchinari in questione sono prodotti dall’azienda Stockert di Friburgo, Germania. "La manutenzione delle due macchine - si legge in una nota del Salus - è stata eseguita dall’azienda distributrice italiana con cadenza annuale, seguendo le indicazioni per il trattamento dell’acqua con l’azione battericida e attenendosi anche a quanto indicato nell’avviso di sicurezza di Sorin del 2015 e dalle linee guida EU protocol for case detection laboratory diagnosis and enviromental testing of Mycobacterium chimaera".

la struttura evidenzia altresì "che i rigorosi processi di sterilizzazione degli ambienti, del personale preposto per tutto il periodo di impiego dei macchinari e dei macchinari stessi in uso nelle sale operatorie di Salus Hospital sono sempre stati eseguiti con estrema accuratezza di tutti i protocolli previsti. E tutti i certificati di analisi sono sempre risultati negativi al Mycobacterium chimaera".

Batterio killer a Reggio Emilia, macchinari dismessi

I macchinari, fanno sapere dal Salus, sono stati dismessi e sostituiti con modelli aggiornati, prima della verifica delle autorità inquirenti, in seguito alle indicazioni ricevute sia dallo stesso fornitore, sia dall’Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia e dalla Società Italiana di Cardiochirurgia.

Mycobacterium chimaera, legame fra decessi e infezioni tramite macchinari al vaglio

In relazione poi alle dichiarazioni dell’Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, la direzione sanitaria precisa che i decessi non sono avvenuti a Salus Hospital, ma che "i pazienti precedentemente operati presso Salus Hospital per interventi cardiochirurgici, alcuni dei quali deceduti verosimilmente in conseguenza dell’infezione contratta, è emersa la probabilità molto elevata che l’infezione sia stata acquisita in seguito all’esposizione al dispositivo di riscaldamento/raffreddamento utilizzato per condurre gli interventi chirurgici in argomento…”. Pertanto, chiosa la struttura, "il presunto legame fra alcuni dei decessi e le infezioni tramite il macchinario di riscaldamento extracorporeo è attualmente ancora in fase di valutazione da parte degli organi preposti".

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