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Rimettersi in forma dopo le ferie, il personal trainer: "Creare l'abitudine, l'allenamento mentale"

Anna Iannaccone spiega la differenza fra perdere peso e perdere grasso dando qualche consiglio sulla scelta dei corsi in palestra: "Attenzione al fai da te: non tutti abbiamo la stessa mobilità e la stessa postura"

Con l'Intervista alla personal trainer Anna Iannaccone abbiamo messo in fila alcune riflessioni utili per la remise en form post vacanze: aperitivi sulla spiaggia, cocktail al chiaro di luna, gelati e pasti sregolati...tutto molto bello, ma di solito a settembre si dice "basta" e si fanno i buoni propostiti per la forma fisica e rientrare nei propri jeans.

Con la fine del periodo estivo e le sregolatezze delle vacanze per molti scatta la voglia di rimettersi in forma, iscriversi in palestra, scegliere un corso da seguire settimanalmente: come orientarsi fra le attività fisiche proposte dalle palestre, come scegliere la disciplina giusta, quando preferire un personal trainer e un piano personalizzato a percorsi più generalisti?

“Al rientro dalle vacanze l'errore da evitare è pretendere di ottenere tutto e subito. L'utente medio che si iscrive in palestra o che si rivolge a un personal trainer ha lo scopo di dimagrire e di rimettersi in forma. In genere, si scambia il dimagrimento con la perdita di peso. Due cose molto diverse: se si perde peso non è detto che quello che si perde sia grasso. Qualora si parta da zero e non si sappia che pesci prendere il mio suggerimento è di sfruttare il tempo atmosferico di questo periodo per iniziare ad attivarsi con del movimento all'aria aperta, cercando di farlo rientrare nelle proprie abitudini quotidiane. Se si opta da subito, invece, per la palestra, è inutile accanirsi seguendo corsi di aerobica, uno dopo l’altro, magari nella stessa giornata o tutti i giorni, con la speranza di perdere peso velocemente. Se poi questi corsi vengono alternati a sessioni estenuanti di sauna con lo scopo di perdere i liquidi in eccesso, il risultato può essere controproducente e i rischi per la nostra salute possono aumentare. Ciò che intendo dire è che l’attività aerobica deve essere misurata e ragionata. Per questo occorre essere guidati nella scelta dell’attività più adatta alle proprie esigenze. Senza disegnare un quadro di partenza in cui definire il proprio stato attuale di forma fisica, si rischia di improvvisare”.

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Attività aerobica e saune: non vanno bene per perdere i liquidi in eccesso?

«Non è proprio così semplice. Anzi, questo è un punto delicato. Molte donne che si rivolgono a me e che denunciano di essere in ritenzione idrica, in realtà dopo essere state misurate, appaiono disidratate a livello globale e presentano per svariati motivi, delle zone di accumulo in determinate zone del corpo. Accanirsi con l’attività aerobica, ricoprirsi eccessivamente con lo scopo di sudare di più, non andrà a incidere sulle zone critiche specifiche. Se poi vengono abbinate diete prive di carboidrati, con il solito scopo di ottenere risultati velocemente, si rischia di compromettere la quantità e la qualità di massa muscolare. Un vero dimagrimento dovrebbe preservare la componente muscolare, l’unica in grado di farci dimagrire davvero. Non dimentichiamo che il muscolo è un vero e proprio organo endocrino. 
La domanda da porsi prima di intraprendere una qualunque attività di fitness è: qual è il mio stato attuale di forma fisica? E poi rivolgersi a dei professionisti per essere guidati, piuttosto che cedere alle ultime mode sull'allenamento, di certo carine, ma non adatte a tutti. La cosa ideale resta un programma personalizzato su lungo periodo che abbini attività aerobica e pesi». 

Sui social e sul web in generale si trovano esercizi e programmi di allenamento di vario tipo: quali sono i rischi del fai da te?

«Personalmente sono fiduciosa e certa dell'utilità dei nuovi mezzi, ma devono essere utilizzati con buon senso. Non vi siete accorti per esempio che tutto è diventato un prodotto da vendere a tutti i costi? Viviamo in un contesto sociale in cui il livello di mercificazione è pazzesco. Anche il Fitness sul web è diventato un prodotto. Una cosa è imitare degli esercizi e un'altra è allenarsi seguendo un programma fatto su misura: non tutti abbiamo la stessa mobilità, non tutti abbiamo la stessa postura e non esistono esercizi universalmente validi. Se mancano gli schemi motori, se non si possiede la giusta mobilità articolare, se non si rispetta la propria postura, eseguire gli esercizi imitando i modelli nei video può aumentare il rischio di farsi male, oltre a non farci raggiungere i risultati che ci siamo posti». 

Un esercizio che va di moda in questo periodo? 

«Senza dubbio il Plank. La parola inglese significa “tavola” e questo esercizio è rivolto al “Core”. Questo termine è erroneamente utilizzato come sinonimo di “addominali”. Invece, il Core è inteso come il fulcro, il centro, ovvero tutte quelle strutture che consentono il mantenimento della neutralità colonna vertebrale. Fa parte del Core la muscolatura profonda che stabilizza il tronco, in modo tale da poter sostenere posizioni ed eseguire movimenti complessi. Quindi il Plank è una “condizione” necessaria da apprendere ed è alla base di schemi motori più complessi.
Sul web ci sono tantissimi tutorial dedicati al Plank ma, come dicevo prima, l'esercizio va adattato in base al soggetto che lo esegue e alle sue caratteristiche. Ci sono tante varianti e diversi correttivi da attuare in base al soggetto che lo apprende. Quello che propongo può essere una sequenza. 

Le persone che allena, in linea generale, che cosa le chiedono più frequentemente: quali insomma i loro obiettivi fisici più comuni da raggiungere dal punto di vista estetico e quali le parti del corpo su cui uomini e donne (in modo differente immaginiamo) si concentrano di più?

«Per le donne è l'era dei gluteo tonico, intramontabile per l'uomo il pettorale, seguito a ruota dalla tartaruga addominale. In linea di massima, l'obiettivo generale al femminile è quello di dimagrire, mentre quello dei maschietti è mettere massa muscolare». 

La costanza è fondamentale: come fare per tenere fede ai propri impegni?

«Un trucchetto vero e proprio non ce l'ho. Posso però spiegarvi che la neuroplasticità del nostro cervello consente di modificare le nostre abitudini  attraverso le esperienze che facciamo. Bisogna partire da questa consapevolezza per decidere di voler uscire dagli schemi del passato per creare nuove abitudini. Se prendo un piccolo impegno quotidiano con me stessa, la gratificazione dell'averlo rispettato sarà tale da farmelo ripetere. Per iniziare bastano cinque  minuti al giorno, poi gli obiettivi crescono e noi con essi...

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