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Papillomavirus, parla l'esperto: "Malattia sessuale che può portare a forme tumorali"

La dottoressa Sabrina Iarlori: "Dal 2018 c'è un programma specifico di prevenzione del cancro della cervice e il test si fa dai 30 ai 64 anni di età"

Una malattia a trasmissione sessuale che spaventa perchè può evolversi in forma tumorale. Si chiama Papillomavirus (HPV, Human Papilloma Virus) ed è un'infezione molto diffusa, che si manifesta per la maggiore in una forma transitoria e anche priva di sintomi evidenti, ma che se non viene debellata può determinare l’insorgenza di forme tumorali quali il tumore della cervice uterina, oggi l’unica forma di neoplasia riconosciuta come totalmente riconducibile a un’infezione.

«Questa infezione va trattata perchè si diffonde ed è forse l'unica infezione sessuale che può portare al cancro» conferma la dottoressa Sabrina Iarlori, dirigente medico di Ginecologia e Ostetricia dell'azienda Ausl di Bologna, che ci spiega per bene come prevenire e curare il Papillomavirus. 

Papilloma Virus: cos'è e come si manifesta? Come fare prevenzione?

«L'HPV è un'infezione che ha tanti ceppi virali differenti e ne esistono di due tipi, quello ad alto rischio e quello a basso rischio. Si trasmette per vie sessuali e le sue manifestazioni sono delle escrescenze con cheratinizzazione del tessuto della mucosa vulvare (dal pube alla regione perianale) con comparsa delle cosiddette "creste di gallo", ovvero delle papille dalle forme irregolari». Dunque per quanto riguarda i sierotipi a basso rischio l’infezione si manifesta tipicamente con la comparsa di verruche in sede genitale su cervice uterina, vulva, vagina, perineo o ano, oppure extragenitale a livello di naso, bocca o laringe (a volte queste verruche possono provocare fastidio, dolore e prurito). Per quanto concerne invece i sierotipi ad alto rischio, essi non si vedono a occhio nudo, ma vanno fatti degli esami specifici. 

Quali tipi di Papillomavirus sono più rischiosi per l'evoluzione in forma tumorale?

«I ceppi classificati ad alto rischio sono 12 e i più pericolosi sono il 16 e il 18». 

Come si capisce se si è affetti da Papilloma Virus? 

«Si esegue il test HPV, che consiste in un piccolo prelievo di cellule dal collo dell'utero che vengono poi analizzate per verificare la presenza di DNA del Papillomavirus. L'esame è simile al Pap test e lo screening va fatto rigorosamente in centri altamente qualificati. Dal 2018 c'è un programma specifico di prevenzione del cancro della cervice e il test si fa dai 30 ai 64 anni di età». 

Come si tratta e come si riduce il rischio di trasmissione?

«Si tratta con una terapia locale (una crema distruttiva) che deve essere prescritta da un dermatologo o da un ginecologo. Per quanto riguarda il partner, non è sufficiente non vederne i "segni" a livello visivo, ma è necessaria una visita da uno specialista». 

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