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Salute

West Nile, parola all'immunologo: 6 cose da sapere

Luigi Muratori - professore associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Alma Mater - fa alcune considerazioni sui casi specifici e sul virus in generale

2. La malattia può diventare seria ed addiruttura letale quando viene colpito il soggetto immunodepresso (ad es. il trapiantato, il paziente ematologico, il portatare di malattie autoimmuni) o il portatore di più patologie, tipicamente le persona in età avanzata, che sono anche quelle più frequentemente colpite da tale infezione. Quando il virus supera la barriera ematoencefalica causa infezione del sistema nervoso (menigiti, encefaliti, paralisi flaccide acute che possono progredire sino alla paralisi respiratoria); in tale caso in aggiunta alla febbre con artalgie e mialgie è presente cefalea importante, rigidità nucale, progressivo torpore e confusione mentale. 

3. La diagnosi è laboratoristica, pertanto è essenziale che il medico avanzi il sospetto su base clinica (esposizione del paziente a zanzare, provenienza da aree endemiche, etc.) e proceda al prelievo dei campioni biologici appropriati.

4. L'infezione non viene trasmessa da malato a sano, pertanto non vi è rischio di diffusione del contagio.

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