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Quanto spendono gli studenti universitari fuori sede

A Bologna affluiscono ogni anno oltre 35mila studenti

Studiare fuori sede costa, lo sanno bene i genitori che mandano i figli nelle università delle grandi città, e tutti gli studenti che per riuscire ad arrivare a fine mese fanno anche qualche saltuario lavoretto. I costi degli alloggi per universitari infatti, sono rincarati secondo una rilevazione dell’Ufficio Studi di 'Immobiliare.it' nel settembre del 2017,  nelle 14 città più popolate da fuori sede. E il 'problema' delle case e dei loro prezzi a Bologna è ormai ben noto. 

In generale le spese per studenti fuori sede variano da 7.944,10 a 9.415,70 euro annui, in media, a seconda del fatto che si affitti una camera doppia in condivisione o una stanza singola. I costi sono stati stimati da Federconsumatori, e comprendono l’affitto e le altre spese per la casa (utenze di elettricità, acqua, gas, rifiuti, internet, telefonia e condominio), nonché i trasporti, i libri e il materiale didattico e le altre spese quotidiane, a partire da quelle alimentari. Gli importi degli affitti ammontano in media a 4.036,80 euro annui (che corrispondono a 336,43 euro al mese) per una stanza singola e a 2.563,20 euro (213,60 euro mensili) per un posto letto in camera doppia.

Gli affitti per studenti sono cari nelle città del Centro Italia, che risultano più costosi della media nazionale del 17,2% (si arriva a 4.794 euro l’anno) per la stanza singola e del 14,3% per la doppia rispetto (si pagano 3.014,40 euro). Al Nord i costi si attestano a quota 4.344,00 all’anno per la singola e a 2.707,20 euro per il posto letto in doppia, mentre nelle città del Sud la spesa è pari a 2.973,60 euro e a 1.975,20 euro annui rispettivamente per la camera singola e per la doppia. Anche per l’alimentazione, peraltro, i costi annui al Sud sono inferiori del 21,36% rispetto alla media nazionale e del 23,97% rispetto al Centro Italia. A Roma i prezzi sono stabili per camera singola e più alti per la doppia in condivisione: per la prima si spendono in media 439 euro (che salgono facilmente a oltre 500 se ci si avvicina alla sedi universitarie), mentre per la seconda rispetto al 2016, immobiliare.it registra rincari dell’11% (333 euro) di media.

La città con gli alloggi studenteschi mediamente più cara è Milano, dove rispetto all’anno scorso i prezzi sono saliti del 4%, attestandosi in media a 528 euro mensili, per una singola, e del 12%, per un costo medio di 388 euro al mese, per la doppia in condivisione (nelle zone più trendy, come i Navigli o Porta Nuova, si superano i 610 euro per una stanza singola). I rincari più alti si sono avuti a Firenze, che si colloca dietro Milano e Roma come terza città più costosa per alloggi per universitari. Per una singola immobiliare.it calcola una spesa di 401 euro, per un posto in doppia un costo di 284 euro, equivalenti a rincari rispettivamente del 13% e del 14% rispetto al 2016. Bologna riguadagnato il quarto posto nella classifica dei costi per alloggi: a seguito di un aumento di circa l'8,5% dei costi, richiede una media di 355 euro al mese per una singola e 260 euro per un posto in doppia. Segue a stretto giro Torino, dove i prezzi appaiono più stabili, e in cui una camera costa mediamente 344 euro. Palermo e Catania si confermano le più economiche per le locazioni di studenti fuori sede. Nel capoluogo i prezzi delle stanze sono aumentati di circa il 10%, mentre nella città etnea sono calati del 2%. Tra le sedi economiche figurano ancora Napoli, Pisa, Pavia, Siena e Venezia, con costi tra i 200 e i 400 euro, per doppie e singole. Nel capoluogo partenopeo si è avuto un aumento dei prezzi delle doppie del 14% in un anno (240 euro al mese), in quello veneto l’aumento è stato del 10% per un posto in doppia (252 euro) e del 6% per la camera singola (333 euro). Nella città del Palio i infine, i canoni sono rincarati del 2%: per la singola si spendono 336 euro e per la doppia 245 euro a posto letto.

Un'indagine sul mercato degli appartamenti in locazione nel Comune di Bologna commissionata dall’amministrazione alla fondazione di ricerca Istituto Cattaneo, parla di una richiesta inevasa di quasi 6.000 famiglie e centinaia di studenti e lavoratori fuori sede che restano senza alloggio: un panorama di offerta piatto che non riuscirebbe ad evadere la domanda in crescita, alla quale vanno aggiunte le presenze turistiche in città, con conseguente crescita del numero di appartamenti affidati ai portali online di affitti brevi (circa 2.000 unità abitative in appena 2 anni).

"Lo scenario delineato è preoccupante. A Bologna affluiscono ogni anno oltre 35.000 studenti e altrettanti giovani lavoratori fuori sede (la crisi economica fa preferire una stanza condivisa a un monolocale per questione di costi) a fronte di un ridotto numero di posti negli studentati e di case in affitto a medio termine - il commento di Valerio Fonseca, CEO di DoveVivo, piattaforma di immobili residenziali destinati alla condivisione approdato sotto le Due Torri dopo altre grandi città italiane - Inoltre un numero sempre maggiore di proprietari, preoccupati dalla morosità e impossibilità di liberarsi dell’inquilino, si tuffa nel business degli affitti brevi online, più remunerativi e più facili da liberare anche a scapito di una tassazione 'ignota' e difficoltà di gestione nel turnover degli ospiti". A subire le conseguenze di questa situazione, sempre secondo Fonseca, gli studenti e i giovani lavoratori, da sempre protagonisti di una gran fetta della domanda locativa in città. 

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