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San Benedetto: ragazzi da tutto il mondo riuniti in nome della Pace

Per un mese i giovani hanno invaso il piccolo Comune dell'Appennino

Sono stati ospiti del Comune di San Benedetto Val di Sambro per circa un mese, ragazzi provenienti da tutto il mondo per un villaggio educativo che in nome della Pace voleva aiutare a crescere, pensare in modo critico, comunicare, condividere, vivere a stretto contatto con culture distanti.

Una cinquantina i giovani che hanno invaso il piccolo Comune dell'Appennino per quattro settimane, in occasione del campo estivo organizzato dal CISV, cui l’amministrazione comunale non manca di dare il suo supporto da diversi anni. Il CISV è un'associazione di volontariato, aconfessionale ed apolitica e affiliata all’Unesco, sorta nella seconda metà degli anni Quaranta per iniziativa della psicologa americana Doris Allen. L'idea che la mosse a fondare l'associazione fu quella di organizzare, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, un campo estivo dove bambini di diverse nazioni potessero convergere e confrontarsi, per entrare fin dall'infanzia in contatto con diverse culture, conoscerle ed evitare così di ripetere gli errori che nel passato si erano trasformati in orrori.

I ragazzi arrivavano dal Belgio, Brasile, Canada, Danimarca, Islanda, Giappone, Inghilterra, Libano, Olanda, Svezia, Stati Uniti, oltre ovviamente all’Italia. "Patrociniamo questa iniziativa già da diversi anni - spiega il sindaco Alessandro Santoni  - perchè questi campi si propongono di insegnare ai ragazzi ad essere più liberi da pregiudizi e stereotipi, dalla paura del diverso, e di conseguenza capaci di affrontare con fiducia un mondo sempre più vasto e multiculturale. Una bella occasione di incontro per loro che vengono da lontano e per la nostra comunità che li ospita". 

"Una grande giornata di festa ai campi sportivi - ha poi sottolineato il consigliere Roberto Serra - in una grande Babele in cui un po’ in inglese, un po’ nelle loro lingue, un po’ con la spontaneità della loro età i ragazzi sono comunque riusciti a comunicare e a divertirsi superando le barriere linguistiche e culturali".

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