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4 cose da sapere se vi fidanzate con un bolognese

Dall'"intorto", alla cena a casa di lui, passando per le domande trabocchetto della madre: una "guida" utile per gestire al meglio la relazione con un ragazzo felsineo!

Il bolognese, un animale mitologico per almeno il primo anno e mezzo di Università: è quello che pensano le studentesse fuori sede quando si trasferiscono in città e conoscono solo pugliesi, siciliani, qualche veneto e moltissimi calabresi. D'altronde per i fuorisede è tutto una festa in appartamento, giornate senza obblighi di orari e rientri e pasti consumati qua e là, fra un giro in Montagnola e una lezione in Facoltà. 

La prima fase dell'amore con un bolognese: l'intorto

Ma ecco che poi, inaspettatamente, capita: l'incontro con il felsineo. E se scatta la scintilla? Intanto c'è da sapere che la prima fase è quella dell'intorto, ovvero il corteggiamento. E' necessario prepararsi e studiare alcune parole chiave che usano i ragazzi di Bologna per non farsi cogliere impreparati alle prime uscite (qui una pratica guida allo slang bolognese). Occhio quindi alle prime uscite, cercate di carpire se vi viene a prendere con la "biga" o col suo "ferro": nel primo caso indossare rigorosamente i pantaloni perchè si va in bicicletta, nel secondo caso libera scelta perchè si va comodamente in auto. 

1. Complimenti alla bolognese 

Bene se ti dice che "hai un bell'intappo" perchè significa che il tuo look della serata piace; idem se è hai "un bel bulbo" perchè significa che l'acconciatura o il nuovo taglio sono di gradimento. Ma diciamolo, per una donna il complimento più gratificante va alle scarpe. Il punto è capirlo visto che in questo caso lo slang "bolo" è un tantino cacofonico e rimanda a un'idea di terra bagnata: se il complimento va alle "fanghe" significa che lo sforzo del tacco 12 che si incastra nei bolognini e nel selciato di Piazza Santo Stefano ogni tre metri è valso a qualcosa. Lo avete conquistato: alla fine della serata vi dice "sei di un'altra". Non si riferisce al possesso, ma semplicemente sottintende "categoria". 

2. La prima cena a casa dei suoi: "Ti piace la minestra? Tu dici sì e ti aspetti una zuppa, poi la bella sorpresa"

Un appuntamento cruciale, quello dell'ufficializzazione con una bella cena alla bolognese nella casa di famiglia. Se la mamma è una "zdoura" in tavola ci saranno certamente i piatti tradizionali. Attenzione ad alcune domande che vi possono essere poste, sembrano bazzeccole, ma sono cruciali: "Ti piace la minestra?". In quei 10 secondi ti scorrono nella testa le immagini delle pastine in brodo dell'asilo, del passato di verdura con i pezzi di sedano sfilacciati, delle brodaglie con le patate a cubetti che galleggiano, ma la risposta deve essere affermativa. Con "minestra" però il bolognese intende semplicemente il primo e il primo piatto non può essere che: tajadela, tourtlen, passatelli. Altra domanda trabocchetto: "Che condimento vuoi per i tortellini?" Ma qui lo sanno anche i portici, mai e poi mai dire "con la panna". Per fare bella figura preferire sempre il brodo e a quel punto si va a "taffiare".

3. Non confondersi: quell'imperativo non è una citazione letteraria

Immaginiamo che sia sera, una serata che volge al termine. Bicchieri ormai vuoti, cannucce già annodate e il conto del locale pagato. A questo punto ecco che il nostro bolognese preferito tira fuori proprio quello scrittore danese, lui, quello delle fiabe, l'autore de "La Piccola Fiammiferaia", de "Il Brutto Anatroccolo", de "Il Soldatino di Stagno". Che sintonia, che sensibilità nell'intavolare una discussione letteraria: "Andersen!". Ecco un falso amico: nessuna citazione, nessun ricordo delle favole dell'infanzia. A quel punto ci si alza di fretta perchè è ora di andare. 

4. Campanelli d'allarme: se sentite queste parole la crisi è vicina !

Il vocabolario bolognese dalla A alla Z è consistente ed è dura per una ragazza non cresciuta sotto la Torre degli Asinelli imparare proprio tutto. Ci sono però delle parole da memorizzare perchè segnale che la relazione ha perso di brillantezza e vitalità. Se ci da delle "ismite" o delle "invornite" ci sta dicendo che abbiamo la mente un po' rallentata. Se lo avete "intomellato" invece gli avete "attaccato una pezza", annoiato con un monologo o una discussione. 

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